“Ci vedremo più tardi, sono ottimista. Mi pare che le cose vadano bene, lavoriamo, lavoriamo, saremo pronti”. Così Giorgia Meloni arrivando a Montecitorio per una nuova giornata di incontri, interpellata sul vertice dei leader di centrodestra previsto per oggi sul nodo delle presidenze di Camera e Senato. “Penso che non possiamo perdere tempo, la situazione dell’Italia non è facile”, ha poi aggiunto commentando Matteo Salvini che ha assicurato che giovedì ci sarà il nuovo presidente del Senato. “Ma non ci sono mai state particolari criticità… “. – continua sotto –
Davanti all’ufficio di FdI al palazzo dei gruppi di Montecitorio poco prima era spuntato il senatore Giovanbattista Fazzolari, soprannominato il ‘Gianni Letta della Meloni’, per il suo ruolo di ‘tessitore’ e uomo ombra del leader di via della Scrofa. Sempre molto riservato e poco loquace con la stampa, anche stavolta, sollecitato dai cronisti che gli chiedevano se nella notte si fosse sbloccatoto nel centrodestra lo stallo sul totoministri e le presidenze di Camera e Senato, in prima battuta Fazzolari non si era sbilanciato, smentendo frizioni interne sulla griglia dei nomi.
Quindi lo scoglio Ronzulli è stato superato? ”Veramente, non ci sono mai state criticità particolari”, insiste il senatore di Fdi, spiegando l’obiettivo del vertice tra i leader della coalizione in programma oggi (nel pomeriggio o in serata) a Villa Grande, la residenza romana del Cav: ”L’incontro della Meloni con Berlusconi e Salvini servirà a delineare meglio il quadro. Ovviamente – ha messo le mani avanti il fedelissimo di via della Scrofa e responsabile del programma del partito- è tutto un gioco a incastri… Finché uno non ha tutte le caselle definite, tutto è in ballo, ma non perché, ripeto, ci sono criticità particolari…”.
Incalzato dai cronisti sulla partita dei vertici del Parlamento ormai arrivata alle battute finali (i boatos danno un testa a testa tra Ignazio La Russa e Roberto Calderoli alla guida di palazzo Madama), stavolta ‘l’ideologo’ della Meloni ‘si apre’ (“C’è un intero quadro sul quale in modo molto sereno si sta discutendo con gli alleati e finché questo quadro non è definito, tutto è in ballo come è normale che sia…” per poi sbottonarsi: “Oggi nessuno è titolato a fare delle consultazioni, visto che non c’è ancora l’incarico di premier, ma sulle presidenze di Camera e Senato non ci sono problemi, l’accordo c’è”. Un po’ spiazzati dall”annuncio’, i giornalisti hanno ribadito la domanda: “L’accordo c’è su Camera e Senato?”. “Sì, l’accordo c’è”, ha tagliato corto Fazzolari prima di congedarsi per partecipare al quotidiano brain storming con Meloni arrivata poco prima. – continua sotto –
L’intesa raggiunta dovrebbe a questo punto portare all’accordo anche per il Mef, dove dovrebbe andare il leghista Giancarlo Giorgetti, e alla Giustizia che potrebbe vedere a Largo Arenula un esponente di Forza Italia, dove i nomi più accreditati restano quelli di Elisabetta Casellati, presidente del Senato uscente e Francesco Paolo Sisto. Mentre il vertice con Salvini e Berlusconi dovrebbe tenersi a Villa Grande in Serata, dopo il consiglio federale convocato da Matteo Salvini per le 16 a Roma, in sala Salvadori.