Milano, protesi e accessori ortodontici non necessari e a prezzi gonfiati: 3 arresti per corruzione

di Redazione

I finanzieri del comando provinciale di Milano, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di 3 persone indagate per corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio. Effettuate perquisizioni tra le provincie di Brescia e Milano. – continua sotto –

L’operazione rientra in una più ampia indagine, svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, che coinvolge complessivamente 11 indagati in merito ad un ipotizzato sistema di corruttela nell’ambito della produzione e distribuzione di manufatti odontoprotesici, perpetrato da un’azienda leader nel settore dell’odontotecnica, con la compiacenza di medici operanti in diverse aziende ospedaliere pubbliche lombarde.

La società, tramite il suo legale rappresentante pro-tempore e fidati collaboratori dello stesso, avrebbe intrattenuto accordi corruttivi con odontoiatri in servizio presso ambulatori pubblici, i quali avrebbero prescritto protesi, accessori e manufatti ortodontici anche in eccesso e/o non necessari, maggiorando così i correlati prezzi poi direttamente pagati dall’inconsapevole paziente.

Nel dettaglio:  nell’ambito “ortodonzia”, il sistema illecito consisterebbe nel rilascio di una prescrizione medica per manufatti non necessari, non effettivamente impiantati o dai costi indebitamente raddoppiati; nell’ambito “protesi”, verrebbero rilasciate prescrizioni mediche e preventivi di spesa ove si indicano voci accessorie, non corrispondenti ai trattamenti effettuati, al solo fine di aumentare artatamente il valore finale della prestazione per la successiva fatturazione e pagamento da parte dell’ignaro paziente. In cambio di tale impropria attività di collaborazione prestata, i medici compiacenti avrebbero ottenuto dalla società fornitrice delle protesi un compenso calcolato in percentuale sul fatturato procurato all’azienda mediante le prescrizioni mediche effettuate, dazione corruttiva erogata ai professionisti in contanti con consegne brevi manu o mediante sconti per i propri studi privati.

Nel corso delle attività investigative, sono poi emersi nuovi fatti coinvolgenti un medico già operante presso una struttura privata convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale che avrebbe ottenuto circa 26mila euro in contanti in più tranche, dal rappresentante legale pro-tempore dell’impresa, per il tramite di un suo dipendente, quale dazione corruttiva per l’attività svolta nel 2020 e nel 2021; più nello specifico, all’odontoiatra sarebbe stata riconosciuta una percentuale pari al 10% sul fatturato annuo realizzato dalla società investigata, grazie alle prescrizioni mediche rilasciate presso la Clinica in cui operava il medico tratto in arresto. IN ALTO IL VIDEO

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