Villa di Briano, pistola in bocca ad anziana per rapinarla davanti figlio autistico: 2 arresti a Lusciano

di Nicola Rosselli

Villa di Briano/Lusciano (Caserta) – Aveva dato il via ad una sorta di rapina stile “Arancia Meccanica”. Aveva messo la pistola in bocca ad un’anziana 84enne davanti al figlio autistico (anch’egli malmenato) per costringerla a consegnare soldi e preziosi nel corso di una rapina in un’abitazione di Lusciano. Fu, poi, costretto a fuggire, insieme al complice che lo attendeva fuori in auto, a causa dell’intervento di un vicino che si accorse di quanto stava accadendo e allertò i carabinieri della locale stazione. E’ stato identificato ed arrestato insieme al complice (nipote della vittima prescelta, in pratica il basista e palo) dopo appena due settimane di indagini serrate che hanno portato i magistrati della Procura di Napoli Nord ad emettere nei loro confronti un provvedimento cautelare con tanto di trasferimento nelle patrie galere. – continua sotto –  

I due, entrambi di Lusciano, sono: Giuseppe S., 36 anni, l’autore materiale dell’azione delittuosa con l’ingresso in casa della vittima e le minacce anche violente, e il complice Secondino C., 40 anni, una vecchia conoscenza degli investigatori. L’episodio risale allo scorso 29 settembre a Villa di Briano. Secondo la ricostruzione operata dagli inquirenti, un rapinatore solitario, armato di pistola, si intrufolò nell’abitazione dell’anziana donna che era presente in casa insieme al figlio affetto da autismo. Alle resistenze dell’anziana, nonostante la pistola puntata contro, il rapinatore passò ad azioni più convincenti, mettendo l’arma in bocca alla malcapitata per costringerla a farsi consegnare danaro e preziosi presenti nell’abitazione. Poi rivolse le proprie attenzioni al figlio, autistico, della donna, colpendolo alla testa col calcio della pistola.

 Il colpo, però, non si concretizzò e il rapinatore solitario si allontanò a bordo di una Mercedes alla cui guida lo attendeva un complice. Ed è stata proprio la presenza di questa vettura, la cui targa fu facilmente rilevata dai carabinieri, che ha consentito a questi ultimi di risalire all’identità del guidatore, un noto esponente della criminalità organizzata luscianese, nipote acquisito della vittima, da tempo non più in contatto tra loro per divergenze economiche. Importante anche l’intervento di un vicino che prestò soccorso alle due vittime e avvertì i carabinieri che diedero immediato avvio alle indagini che sono state coronate da un veloce successo.

I militari, inoltre, nel corso delle perquisizioni delle abitazioni dei due indagati, hanno riscontrato anche ulteriori elementi di prova a riscontro delle indagini che hanno portato i due indagati a confessare quanto avevano messo in essere. Entrambi, però, con l’intento di cercare di evitare la ben più grave accusa di rapina aggravata, hanno dichiarato di essersi recati nell’abitazione dell’anziana a Villa di Briano con le intenzioni di mettere a segno un furto puntando sull’assenza degli abitanti della casa.  Una ricostruzione della vicenda che, però, non ha fatto cambiare idea al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Napoli Nord, Raffaele Coppola, che, in occasione dell’esame della convalida del fermo, ha deciso per entrambi il trasferimento in carcere in attesa di essere giudicati con l’accusa di rapina aggravata.

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