Napoli – “Promuovere un dialogo costruttivo tra imprese, pubbliche amministrazioni, comunità, associazioni di consumatori e ordini professionali, per cogliere le nuove opportunità produttive ed occupazionali connesse alla transizione energetica per ridurre i costi in bolletta, rappresentano un impegno necessario per superare l’attuale crisi economico-finanziaria che le aziende stanno affrontando a causa dei rincari energetici e a catena su tutte le filiere produttive”. Lo ha detto Eraldo Turi, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presentando il webinar sul tema del “caro bollette” organizzato dalla Commissione di studio Tutela del Consumo, per favorire lo sviluppo di nuove competenze professionali. – continua sotto –
“L’aumento delle quotazioni del gas – ha aggiunto Turi – si è rapidamente trasferito sul prezzo dell’energia elettrica facendo lievitare i costi energetici di imprese che sono passati da 8 miliardi del 2019 a 37 miliardi previsti per il 2022. Un livello insostenibile che minaccia chiusure stante alcuni ma ancora insufficienti interventi introdotti recentemente”. I servizi pubblici giocano un ruolo di primo piano in questa sfida, in quanto responsabili di una quota rilevante di emissioni ed hanno quindi un ruolo di primo piano nei processi di transizione energetica.
“La crisi consente anche di comprendere – ha sottolineato Vincenzo Tiby (consigliere delegato dei dottori commercialisti napoletani) – “che è necessario invertire la rotta dell’approvvigionamento energetico verso fonti rinnovabili in grado di ridurre i costi in bolletta con risparmi fino al 70%, accelerando il processo di sostenibilità ambientale, come nel caso delle comunità energetiche, e la necessità di conoscere le regole del mercato per aiutare le imprese e i consumatori a gestire adeguatamente le risorse finanziarie. Occorre puntare sull’efficienza delle risorse che passa per la riduzione dei costi in bolletta, il risparmio energetico globale e la tutela dell’ambiente. I professionisti sono al fianco delle imprese che richiedono sempre più competenze trasversali e orientate alle esigenze del mercato. Le misure agevolative messe in campo dal governo e dalle regioni, aiuteranno le imprese nel brevissimo periodo ma non saranno risolutive considerato che la guerra in Ucraina probabilmente si protrarrà nel tempo e che le tematiche ambientali da lungo tempo sono al centro dalle strategie UE. In tale quadro – continua Tiby – è anche importante capire i meccanismi legati alla fatturazione e alla corretta determinazione degli importi addebitati in fattura, nel rispetto delle norme e delle condizioni contrattuali avendo contezza delle situazioni che denotano le prassi scorrette degli operatori. Occhio anche al rispetto delle condizioni contrattuali nel passaggio dal mercato tutelato a quello libero”.
Secondo Stefania Linguerri (presidente della Commissione di studio tutela del consumo dell’Odcec partenopeo) “l’impatto più ‘tangibile’ della crisi energetica è sul potere d’acquisto dei consumatori. Gli analisti stimano una spesa energetica della famiglia tipo a oltre 5.200 euro quest’anno e a quasi 6.900 euro l’anno prossimo, con aumenti, rispetto all’anno precedente, di oltre 1.900 euro nel 2022 e oltre 1.600 euro nel 2023. Gas naturale e petrolio insieme soddisfano oltre i tre quarti del fabbisogno energetico italiano – il gas offre solo circa il 40% e sono quasi interamente importati. La crisi ucraina ha messo in evidenza la dipendenza dell’Europa, e di alcuni Paesi in particolare tra cui l’Italia, dal gas russ”o. “In Italia – conclude Linguerri – all’interno del Pnrr sono stanziati circa 85 miliardi di euro per la transizione ecologica e la mobilità sostenibile con la finalità, tra l’altro, di coordinare gli interventi utili a raggiungere l’obiettivo della de-carbonizzazione entro il 2050”. – continua sotto –
Al forum interverranno anche Carlo Marino (presidente Anci Campania); Paola Giordano (presidente Ancrel Campania); Antonella Miletti (docente Istituzioni di Diritto Privato, Università degli Studi di Napoli Federico II); Marco Vignola (responsabile Settore Energia Unione Nazionale Consumatori); Claudio Corso (dottorando in Diritto delle Persone, delle Imprese e dei Mercati); Silvana Urso (responsabile delle Procedure Speciali dello Sportello del Consumatore Energia e Ambiente-Acquirente Unico), Giovanni Galieti (responsabile Servizio Conciliazione Arera-Acquirente Unico), Carlo De Masi (presidente nazionale Adiconsum) e Dario Del Grosso Colonna (responsabile Energia, Ambiente e Servizi idrici Adoc Nazionale).
Nella foto, da sin. Vincenzo Tiby ed Eraldo Turi