Napoli – “La compliance normativa delle imprese necessita di continui aggiornamenti per essere al passo con le esigenze dei mercati e con il processo di conversione digitale ed ecologica che caratterizzerà le sfide future delle aziende italiane. I professionisti svolgono, in quest’ottica, un ruolo fondamentale per affiancare gli imprenditori nelle scelte strategiche finalizzate al successo di questo percorso che significa tornare a essere competitivi in Italia e nel mondo”. Queste le parole di Eraldo Turi, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli che ha presentato il convegno “Gli strumenti di governo per la creazione del valore: tra compliance normativa e nuove opportunità” promosso dall’Odcec Napoli e dall’Unione Industriali di Napoli che si terrà lunedì 28 novembre, alle ore 15, nella sede dell’Unione Industriali (piazza dei Martiri, 58). – continua sotto –
“Con questa iniziativa congiunta insieme all’Ordine dei Commercialisti – ha sottolineato Costanzo Janotti Pecci, presidente dell’Unione Industriali di Napoli – continuiamo la nostra azione a supporto delle imprese in una materia complessa come la necessità di adeguarsi in tempi rapidi all’evoluzione dei mercati globali. Un approfondimento utile per consentire alle aziende di far fronte ai vincoli normativi e regolamentari. E’ in ogni caso sempre più pressante l’esigenza di introdurre nell’Unione Europea un sistema fiscale unico, che consenta alle imprese di competere ad armi pari”.
“Dobbiamo farci trovare pronti a competere nella sfida della ripartenza economica e della transizione ecologica e digitale – ha dichiarato Maria Caputo, consigliere segretario dell’Odcec Napoli – utilizzando al massimo le risorse messe a disposizione del Pnrr e dai fondi europei. Per questo stiamo puntando in modo deciso sulla formazione e sull’informazione dei commercialisti affinchè siano in grado di rispondere alle esigenze di competenza e innovazione richieste dai mercati”.
“Il nostro obiettivo – ha aggiunto Carlo Palmieri, vice presidente ‘Unione’ con delega a Credito, Finanza e Fisco – anche attraverso le testimonianze di alcune autorevoli aziende associate, è di diffondere la conoscenza della strumentazione finanziaria e fiscale disponibile, finalizzata ad assicurare alle imprese un approccio corretto sia in termini organizzativi che strategici alle sfide per creare valore in un’ottica di sviluppo sostenibile”. – continua sotto –
Il tema della sostenibilità sarà sottolineato dal professore Francesco Gangi (ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli): “I recenti eventi climatici confermano che la sostenibilità ambientale non è più un’opzione, ma una necessità ed un’opportunità per creare valore aziendale e per gli stakeholder. Ciò richiede di innovare i modelli di business, attuando investimenti ed attraendo risorse finanziare specifiche”.
“E’ determinante creare valore in azienda e valutarne i risultati con strumenti gestionali adeguati – ha evidenziato Pierluigi Vasquez (vice presidente della Commissione Valutazione d’Impresa e Consulenza Direzionale Odcec Napoli) – avendo la capacità di comunicarlo al mercato”.
Secondo Francesco Orefice (presidente della Commissione Strategie e Controllo dell’Odcec Napoli): “Le problematiche che incontrano le Pmi sono due: da un lato la definizione di assetto organizzativo amministrativo e contabile poiché il codice civile non fornisce alcuna indicazione al riguardo e, dall’altro, la definizione di adeguatezza e di corretto funzionamento che in realtà risultano caratteristiche assolutamente obbligatorie per consentire agli amministratori di essere esenti dalle responsabilità in caso di conclamata insolvenza dell’impresa. – continua sotto –
“Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza – ha ribadito Pierluigi Di Micco (segretario della Commissione Strategie e Controllo dell’Ordine partenopeo) – contiene un forte richiamo al dovere di sana gestione aziendale e di adeguatezza degli assetti organizzativi. L’imprenditore deve segnalare, nello sviluppo della gestione, l’attuazione degli strumenti previsti per il superamento della crisi e la salvaguardia del patrimonio aziendale”.
“L’attuale contesto, anche per via di prescrizioni normative in tema di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili o per ineludibili istanze di carattere sociale e ambientale, impone una condotta manageriale di elevato spessore e non orientata solo ai risultati di breve. Una arretratezza nella cultura manageriale non è compatibile con lo sviluppo e la crescita di un’azienda, seppure operante in mercati potenzialmente interessanti”, ha concluso il professore Roberto Maglio (Ordinario di Economia Aziendale dell’Università Federico II) che modererà l’incontro. Nel corso dei lavori saranno presentati due ‘case studies’ da Marco Romano (CFO Kiton) e Giovanni Lombardi (presidente del Gruppo Tecno).
In foto, da sin. Costanzo Jannotti Pecci ed Eraldo Turi