Aversa (Caserta) – Si amplia il Tribunale di Napoli Nord radicandosi ulteriormente nel tessuto sociale di Aversa rendendola sempre più “città di servizi”. Passano al Ministero della Giustizia due immobili che fanno parte della storia della città normanna: l’ex carcere mandamentale e la storica Regia Pretura di piazza Plebiscito, nel quartiere di San Domenico. – continua sotto –
La notizia, che era nell’aria, si è concretizzata nel corso di un incontro tra il vicesindaco e delegato al Patrimonio, Marco Villano, in rappresentanza del comune di Aversa, e il direttore generale reggente gestione e manutenzione degli uffici ed edifici del complesso giudiziario di Napoli, Massimo Orlando, e il presidente del tribunale aversano, Pierluigi Picardi, oltre ad una serie di tecnici del ministero avente ad oggetto la cessione dei due immobili storici.
«Il Tribunale di Napoli Nord – ha dichiarato il numero due della giunta guidata dal sindaco Alfonso Golia – si radica dando strutture, spazi, facendo in modo che abbia i locali necessari per esercitare la propria funzione e non facendo presentare da parlamentari amici improbabili proposte di legge per fargli cambiare nome in Tribunale di Aversa. Insomma, più sostanza e meno fumo».
FINANZIAMENTI – «Intanto, – continua Villano – abbiamo avuto già finanziamenti sia per l’ex Giudice di Pace, 1 milione e mezzo di euro, che per l’ex carcere mandamentale, 2 milioni e 100mila euro. In relazione a quest’ultimo, intendiamo riqualificare quella struttura e via di Giacomo che dovrebbe essere Ztl nel Pgtu, ossia area ristretta del tribunale, anche con acquisto di varchi di sicurezza. Per quanto riguarda l’ex edificio del Giudice di Pace puntiamo alla rifunzionalizzazione e all’abbattimento del muro confinante mettendo a disposizione degli aversani 1800 metri quadrati di verde nel cuore della città. Ci sono già i fondi e si sta redigendo il progetto esecutivo». – continua sotto –
Progetti che pare siano stati accettati con entusiasmo dai vertici della giustizia sul territorio che in questi giorni hanno incamerato anche un altro immobile, che era stato confiscato alla malavita organizzata in viale della Libertà. Immobile che dovrebbe essere adibito ad ufficio Unep, ossia ad ospitare gli ufficiali giudiziari e l’ufficio notifiche atti. Il tutto mentre stanno per riprendere i lavori per la realizzazione di cinque aule bunker per le udienze penali in quel settore dell’ex ospedale psichiatrico giudiziario “Filippo Saporito” conosciuto come “la Cavallerizza”.
CARCERE MANDAMENTALE – Posto all’ingresso settentrionale di Aversa, questo edificio è stato utilizzato per decenni quale carcere entrando anche nella vita quotidiana degli aversani quando come monito erano soliti affermare «ti portano giù agli Scalzi», ossia incarcerato nei pressi del monastero degli Scalzi che è ubicato nei pressi. Abbandonato per anni, nel 2010 fu ceduto in comodato all’Università “Vanvitelli” (allora Sun) che avrebbe dovuto realizzare una “casa dello studente”, con un pregevole progetto dell’architetto Davide Vargas. La casa fu anche inaugurata, ma mai utilizzata, tanto che il Comune ne reclamò, e ne ottenne, la restituzione. Ora, l’abbandono ha reso necessari nuovi interventi. Vi subentrerà il tribunale che qui dovrebbe ospitare la polizia giudiziaria a servizio della locale procura della repubblica.
REGIA PRETURA – Più antica l’origine dell’edificio che, tra l’altro, ha ospitato la Regia Pretura e, più di recente, gli Uffici del Giudice di Pace. Non a caso il palazzo è ubicato nel cuore del centro storico cittadino, in quella piazza Plebiscito che una volta vedeva anche la presenza del Palazzo di Città in quello che in precedenza era stato il convento di San Domenico. Proprio quest’ultimo è oggi in una situazione assurda. Sotto l’amministrazione guidata dall’allora sindaco Mimmo Ciaramella, partì un progetto che doveva portare alla creazione di una cittadella giudiziaria che non è mai decollata nonostante le decine di milioni spesi in questi anni, sino ad oggi, con lavori devastanti che hanno portato alla distruzione di volte e trasfigurato gli interni. La struttura continua ad essere drammaticamente chiusa, abbandonata tra l’indifferenza della politica. «San Domenico – rivela Villano – è candidato al Pnrr e Cis. Il problema è che è troppo grande ed è posto in pieno centro storico. Bisogna pensare bene a cosa lo si vuole destinare».