Aversa, il futuro della città non è un videogame: i giovani amministratori ne siano consapevoli

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Un gruppo di giovani ai quali il “giocattolo” ha dato alla testa. Aversa sta andando a rotoli, con poche eccezioni. Maggioranza e opposizione sono composte, se si eccettuano i due grandi vecchi della politica cittadina (Paolo Santulli e Peppe Stabile) da una serie di ragazzi, alcuni assolutamente a digiuno di politica, ma tanto socializzanti considerato la loro formazione da pierre. L’impressione è che molti dei 24 consiglieri comunali non abbiano ancora capito che non stanno vivendo un gioco all’interno dei locali di riferimento, ma stanno giocando con il futuro di Aversa. – continua sotto –

Questo attuale, a memoria d’uomo e ad occhio, sembra essere uno dei più giovani consigli comunali che la nostra città abbia mai avuto. E, purtroppo, si vede. Manca, infatti, il giusto mix tra la maturità e la spensieratezza. Esempio probante di questa situazione è rappresentato dalla recente vicenda del presidente del Consiglio comunale. Un fuggi fuggi generale che non fa onore a chi, in teoria, si è candidato per servire la collettività. Ci sarebbe da ridere se la situazione non fosse tragica. Infatti, sono tanti, troppi i ragazzi, anche con incarichi importanti e si vede. Qualcuno dirà: “Guarda questo vecchio bacchettone”. Ebbene, la critica ci sta pure. Ci mancherebbe, ma il problema è che oltre a questo non si può andare e la tragedia è che sono in tanti a prepararsi per quanto, sciolte le righe, si dovrà eleggere il nuovo consiglio comunale e il nuovo sindaco.

Si badi, tra maggioranza e opposizione nessuno o quasi si salva. Aversa è in balìa di giovanotti che credono di avere in mano il joystick del videogame di turno. Purtroppo, però, di fronte non hanno Supermario Bros o Zelda, ma una città che ha bisogno di una spinta per andare avanti in maniera spedita. Aversa, infatti, grazie alla lungimiranza di qualche “vecchio politico” degli anni novanta, può vantare due dipartimenti universitari di primo piano, proiettati entrambi verso il futuro, ha praticamente tutti gli indirizzi di studio delle scuole secondarie di secondo grado, forse manca solo il nautico, ma il mare non l’abbiamo.

Aversa ha un centro storico che rappresenta un unicum e che con i vari bonus sta vivendo un rinnovamento. Basterebbe solo non dare troppo spazio ad abbattimenti e ricostruzioni che grazie agli aumenti di volumetria stanno deturpando zone topiche della città. Aversa ha chiese che rappresentano dei veri e propri gioielli. Queste insieme all’aria che si respira in alcune strade aversane, dal quartiere spagnolo del Lemitone a via Drengot a piazza Plebiscito a via Santa Marta, creano un’atmosfera, una sensazione che non ha nulla da invidiare ai più noti habitat dell’Umbria o della Toscana, mete di turismo. A bloccare, da sempre, quello che potrebbe essere un futuro radioso sono semplicemente…gli Aversani e quelli che questi hanno scelto come loro amministratori.

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