Gricignano (Caserta) – Per Ambyenta Campania arriva un secondo “no” dalla conferenza di servizi per la realizzazione del biodigestore a Gricignano, nella zona industriale di Aversa Nord. In sostanza, le motivazioni sono uguali a quelle del primo diniego, soprattutto per la conferma, da parte dell’Asi Caserta, a cui spetta l’assegnazione del terreno (che nel frattempo Ambyenta ha acquistato a titolo definitivo), del parere negativo riguardante l’impatto sociale che l’impianto avrebbe sul comparto industriale. – continua sotto –
Ma la partita non è ancora finita. Bisogna attendere, infatti, il prossimo 10 gennaio quando il Tar Campania dovrà pronunciarsi sul ricorso, presentato da Ambyenta, contro il parere negativo dell’Asi Caserta. Proprio perchè i giudici amministrativi ancora si sono pronunciati, la decisione di avviare una nuova conferenza di servizi aveva suscitato polemiche tra i comitati ambientalisti e i cittadini che da tempo lottano contro la costruzione dell’impianto di biometano da Forsu.
Intanto, dopo il partecipato corteo di sabato scorso a Gricignano, stamani, poche ore prima dell’inizio della conferenza, si è tenuto un presidio del comitato “#NoBiodigestoreGricignano – SiaUnaGricignanoMigliore” e delle associazioni ambientaliste sotto gli uffici del Dipartimento Ambiente della Regione Campania, a Napoli, in via dei Gasperi. «In piena Terra dei Fuochi – hanno affermato gli attivisti – in un territorio che da decenni subisce una continua devastazione ambientale, tra roghi tossici , fabbriche e capannoni industriali, discariche abusive ovunque , impianti di trattamento rifiuti di ogni genere dove i miasmi sono ormai insostenibili a qualsiasi ora del giorno e della notte, vogliono costruire l’ennesimo mega impianto di rifiuti, noi non ci stiamo, non ci arrenderemo mai e ribadiamo il nostro netto No. Dopo la partecipata manifestazione di sabato scorso che ha visto tanta gente scendere tra le vie di Gricignano di Aversa per gridare la propria contrarietà al criminale piano di costruzione dell’ennesimo impianto nocivo per la salute pubblica in piena Terra dei Fuochi. È ora di far sentire ancora di più il fiato sul collo a chi realizza tali criminosi piani in un territorio già saturo e compromesso ambientalmente».
Ribadite anche le soluzioni alternative: «Un piano straordinario nazionale di bonifica di questi territori accompagnato da un piano straordinario per la differenziata con tanto di siti di compostaggio pubblici sottoposti a controllo delle comunità e di piccole dimensioni. Un piano straordinario di controllo del traffico dei rifiuti a industrie/imprese e civili».