Mondragone (Caserta) – Giovedì 10 novembre in Consiglio Comunale il “Patto Civico” voterà l’adozione del Piano di Riequilibrio Finanziario che vincolerà l’Ente comunale al rispetto di delicati equilibri finanziari e di obiettivi di risanamento per i prossimi 20 anni. – continua sotto –
Sul punto il movimento “Mondragone Attiva” lancia l’allarme: “Un piano mai menzionato in campagna elettorale, durante la quale è stato promesso tutto nella piena consapevolezza di una situazione debitoria estesa e non più gestibile. Dall’adozione del piano deriverà la promessa di ammortizzare 30 milioni di debiti dal 2022 al 2041 prevedendo il pagamento di 1 milione e 600mila euro l’anno attraverso l’aumento della tassazione al massimo consentito, il contenimento nell’acquisto di beni utili ai cittadini, il decremento nell’erogazione di servizi essenziali per la comunità (già al minimo storico) e l’apposizione di somme vincolate, senza possibilità di investimenti propri e riprogrammazione fiscale. Il tutto renderà, di fatto, quasi impossibile realizzare i punti programmatici per i quali immaginiamo sia stata votata l’attuale maggioranza”.
Il movimento si chiede: “Perché non sono state percorse strade più responsabili? Senza tener conto, tra l’altro, che è stata proprio l’attuale Amministrazione che negli ultimi cinque anni è rimasta inerte dinanzi ad un debito così galoppante”. Pertanto, “Mondragone Attiva” annuncia che “non riporremo fiducia nel piano del Patto Civico, approvato a distanza di una settimana da una spesa di 30mila euro per le luminarie natalizie, in piena crisi energetica. Inoltre, se il piano non dovesse essere rispettato – dopo anni di austerity obbligata – verremmo anche sanzionati, perdendo un’altra occasione per ripartire da zero”.
“È una situazione gravissima, che in primis come cittadini abbiamo l’obbligo di attenzionare, sperando non sia solo un tentativo dell’amministrazione comunale di risultare apparentemente virtuosa ed assennata”, sostengono dal movimento, che invita i consiglieri di maggioranza “ad un’attenta riflessione, da porre in essere nella piena consapevolezza del ruolo ricoperto e dell’incidenza che la scelta del 10 novembre avrà sulle spalle dei concittadini nei decenni a venire”.