“Per chi brucia la Campania”, a Raffaele Sardo il premio giornalistico “Francesco Landolfo”

di Antonio Taglialatela

“Aspettando che qualcuno a distanza di vent’anni risponda ancora a una domanda: chi porta tutti questi morti sulla coscienza?”. E’ l’angosciosa domanda che il giornalista e scrittore aversano Raffaele Sardo rivolge a conclusione di un suo articolo sul Venerdì di Repubblica, intitolato “Per chi brucia la Campania”, sul fenomeno dei roghi tossici a cavallo tra le province di Napoli e Caserta. – continua sotto –

Per questo suo lavoro, Sardo riceverà il Premio di Giornalismo “Francesco Landolfo” per la categoria carta stampata. La consegna del riconoscimento è in programma venerdì 18 novembre, alle ore 11, a Napoli, al Palazzo Arlotta, sede dell’Istituto di Cultura Meridionale, in via Chiatamone 63. Interverranno il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli; il presidente nazionale UnArga, Roberto Zalambani; il direttore del “Roma”, Antonio Sasso; il direttore de “Il Mattino”, Francesco de Core; il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli; il segretario del Sindacato Unitario Giornalisti Campania, Claudio Silvestri; la presidente dell’Arga Campania, Geppina Landolfo.

Il Premio, giunto all’undicesima edizione, – indetto dal quotidiano “Roma”, dal Sindacato Unitario Giornalisti della Campania, dall’Ordine dei Giornalisti della Campania e dall’Arga Campania con il patrocinio morale dell’Ordine nazionale dei Giornalisti e della Fnsi – ricorda e valorizza l’impegno nella professione di Francesco Landolfo, segretario dell’Ordine dei giornalisti della Campania, già vicedirettore del quotidiano “Roma”, fondatore e presidente dell’Arga Campania (associazione regionale giornalisti ambiente e agroalimentare), scomparso nel 2006.

Originario di Carinaro (Caserta), Sardo è autore di volumi legati al tema della lotta alla criminalità, come “Don Peppe Diana. Un martire in terra di camorra” (2015) ed “È marzo, la primavera sta per arrivare (2004)”, dedicati alla memoria di Don Peppe Diana, il sacerdote di Casal di Principe ucciso dalla camorra nel 1994. Sulle storie delle vittime innocenti di mafia ha pubblicato ben quattro volumi: “Al di là della Notte” (2010), “Come nuvole nere” (2013), “La sedia vuota” (2018) e “Cuori Spenti” (2022), scritto per conto della Fondazione Polis, che racconta storie di morti ammazzati in un arco temporale che va dal 1978 al 1994. E ancora: “Nogaro. Un Vescovo di frontiera (1997)”, dedicato a monsignor Raffaele Nogaro, vescovo emerito della Diocesi di Caserta dal 1990 al 2009, distintosi per la lotta alla camorra e la difesa dei deboli, in particolare degli immigrati. Nel 2002 ha curato la pubblicazione del volume “Nell’inferno della Domiziana”. Volontari a Castel Volturno tra le nuove schiave per dare speranza e dignità alle persone”, edito dall’associazione di volontariato “Jerry Essan Masslo”. Ha collaborato, inoltre, con diversi quotidiani nazionali tra cui L’UnitàIl ManifestoilFattoQuotidiano.it e con il programma Rai “Anno Zero” di Michele Santoro. Attualmente è firma di Repubblica

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