Al termine di un’articolata attività d’indagine delegata e coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino, i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Avellino hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale irpino, fino alla concorrenza della somma pari a 1 milione e 741.399,74 euro, nei confronti di una società della provincia di Avellino, operante nel settore delle costruzioni, e dei tre relativi amministratori, di fatto e di diritto, sottoposti ad indagini per il reato di indebita compensazione di imposte. – continua sotto –
Le investigazioni, scaturite da una segnalazione della locale Agenzia delle Entrate e svolte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Avellino, hanno fatto emergere, allo stato delle indagini preliminari, un complesso meccanismo di frode finalizzato alla compensazione di debiti tributari con crediti d’imposta inesistenti derivanti da “Progetto di ricerca e sviluppo”.
Il corredo indiziario risulta costituito dal parere del Mise, che ha rilevato l’assenza del requisito di innovazione richiesto dalla normativa per accedere anche ai benefici tributari previsti nonché dagli esiti dell’esame della documentazione acquisita nei confronti dei soggetti indagati, che hanno permesso di constatare, allo stato del procedimento, che la società investigata ha posto quale base di costo per il progetto di ricerca e sviluppo per la produzione di un software gestionale di cantiere, costi indebiti (non documentati, non registrati e non pagati) e costi non attinenti.
Tale credito è stato poi fraudolentemente riportato nella dichiarazione Modello IVA degli anni d’imposta dal 2017 al 2020, al fine di poter procedere, con il suo utilizzo, all’illecita riduzione dei debiti tributari dovuti all’Erario.