100 giorni di indagini serrate della Polizia di Stato per identificare i presunti autori della rapina del 20 luglio scorso ai danni della gioielleria “Marotta” di Aversa, i quali, dopo essere sbucati dal pavimento, razziarono tutti i preziosi. – continua sotto –
La Procura di Napoli Nord ha emesso un decreto di fermo a firma del pubblico ministero Antonio Vergara a carico di due giovani di Giugliano (Napoli) fortemente indiziati di appartenere alla “banda del buco”. Si tratta di Giuseppe Palumbo, 33 anni, e di Ferdinando Russo, 19 anni, entrambi noti alle forze dell’ordine, difesi di fiducia dall’avvocato Luigi Poziello, condotti rispettivamente nelle carceri di Poggioreale e Santa Maria Capua Vetere, a disposizione della magistratura.
Creandosi un varco attraverso un buco nel pavimento i banditi si intrufolarono nel negozio situato nella centralissima via Roma, armati di mitra, prendendo in ostaggio il titolare e un cliente che era presente in quel momento. Entrambi furono immobilizzati e legati, nel frattempo i malviventi razziarono gioielli e altri preziosi e poi scapparono tramite lo stesso buco. A liberare i due ostaggi ci pensarono il figlio del titolare e alcuni passanti. Lauto l’importo del “bottino”. E a proposito del danno subìto, Marotta, per sfatare qualsiasi dubbio, anche “maligno”, ci tenne a precisare di essere “totalmente sprovvisto di assicurazione, quindi abbiate la decenza e il rispetto di dire cosa sensate”.
Ma il gioielliere non risparmiò critiche facendo indirettamente riferimento a quanto accaduto qualche settimana prima quando lo stesso Marotta aveva dato l’allarme dopo aver notato il tentativo di scavare un foro per accedere al negozio, riuscendo così a sventare l’azione dei malviventi che, però, ci riprovarono quel 20 luglio, in quel caso con successo. “Ahimè – scriveva Marotta sui social – nonostante le denunce fatte circa un mese fa, mi sono sentito totalmente abbandonato e trascurato da carabinieri e Vigili del fuoco, ho notato molta leggerezza e per noi cittadini questa è una cosa gravissima”.
Un episodio analogo era accaduto qualche mese prima, il 4 maggio, ai danni di un’altra gioielleria, la “Gatto”, sempre in via Roma, ma in quella occasione il “colpo” non fu messo a segno poiché la titolare, dopo essersi assentata tra le 13.30 e le 15.30, alla riapertura dell’attività notava un foro in basso al muro perimetrale interno sul lato destro del negozio, allertando immediatamente le forze dell’ordine.