“Dobbiamo rendere sostenibile l’indebitamento per famiglie e imprese perché solo in questo modo sarà possibile far ripartire l’economia. Servono misure urgenti a partire dalla pace fiscale, considerato che la percentuale di riscossione dell’enorme mole delle cartelle esattoriali si aggira intorno al 7% complessivo, trasformando i debiti di breve periodo in medio e lungo periodo. E’ l’unico modo per aiutare concretamente gli italiani e far quadrare i conti dello Stato. Servono poi misure urgenti per i mutui a tassi variabili e per le bollette facilitando l’accesso alle procedure per il sovraindebitamento e prorogando la sospensione delle procedure esecutive con pignoramento”. E’ il pacchetto di proposte presentato da Francesco Cacciola, presidente dell’Osservatorio sul debito con banche e finanziarie, nel corso del webinar “Sos di famiglie e imprese a governo e Parlamento” promosso dall’Ond in collaborazione con il Centro Studi sulla crisi economica delle famiglie italiane. In alto il video completo del webinar. – continua sotto –
“L’economia deve tornare a girare – ha proseguito Cacciola – partendo dal sostegno alle aziende che non ce la fanno a onorare i prestiti con garanzia dello stato e dalla possibilità di uscire in tempi celeri dal novero dei cattivi pagatori per chi è stato colpito duramente dalla crisi economica legata alla pandemia ma ha sempre mostrato volontà di fare fronte ai propri debiti. Per tutti costoro è indispensabile farli rientrare nel meccanismo della fiducia finanziaria. Solo così potremo rompere quel circolo vizioso cha trascina con sé chi è in difficoltà in un vortice di disperazione. E’ qui che lo Stato deve intervenire”.
Sulla necessità di utilizzare in maniera efficace le risorse messe a disposizione dal Pnrr si è soffermato il parlamentare Andrea Mascaretti (FdI), componente delle commissioni Lavoro e Bilancio della Camera dei Deputati: “Il Piano di ripresa e resilienza è un’occasione imperdibile per il nostro Paese. E per renderlo efficiente il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha indicato tra le priorità la necessità di rimodularlo tenendo presente l’aumento dei costi delle materie prime. Senza gli opportuni aggiornamenti rischiamo di realizzare solo nuove cattedrali nel deserto oltre a creare difficoltà insormontabili a migliaia di aziende che saranno coinvolte nella realizzazione delle opere. Un altro punto fondamentale è quello del rispetto delle regole, principio sul quale il nuovo governo ha dato subito segnali inequivocabilii. Dobbiamo offrire agli imprenditori regole certe, che valgano per tutti. E’ un presupposto essenziale per restituire fiducia e consentire nuovi investimenti in Italia. Deve ripartire l’economia del Nord, che da sempre costituisce la locomotiva del Paese, creando le condizioni utili per una ripartenza stabile e duratura dell’economia senza più quei continui ‘stop and go’ normativi che hanno alimentato diffidenza e incertezza. Poi, occorre aiutare il Mezzogiorno puntando su turismo e cultura, e nel Pnrr c’è la chiave giusta. Bisogna preservare il territorio per far crescere il brand ‘made in Italy’. Gli oltre 230 miliardi di euro a disposizione vanno spesi bene e la trasparenza delle procedure è indispensabile al buon esito dei programmi”.
Sulle criticità del mercato del lavoro è intervenuto Maurizio Turrà (presidente nazionale di Federlavoro): “L’Italia è l’unico Paese dell’area Ocse che ha visto la diminuzione del valore dei salari e del benessere economico. Stiamo osservando una grossa contraddizione nel mercato del lavoro che vive di politiche del lavoro balbettanti. Non mi spaventa tanto la riduzione del 2% dei salari ma l’aumento importante della disoccupazione giovanile e femminile. Oggi trovare lavoro è più difficile che costituire un’impresa. L’Italia ha dato grosso spazio a centri pubblici per impiego con performance tristi. Eppure sono dotati di forti liquidità garantite dal pubblico. Se vogliamo colmare questa distanza tra domanda e offerta di lavoro bisogna puntare decisamente sule politiche attive prevedendo la valorizzazione del mondo delle imprese e supporti concreti alle agenzie per il lavoro. A partire dall’attuazione del programma Garanzia Occupazione Lavoro previsto nel Pnrr per ridurre il gap Nord Sud”. – continua sotto –
Per Francesco Grossi, rappresentante dell’Associazione nazionale sociologi della Campania: “Un primo grande problema da risolvere è quello demografico. Cresce la popolazione anziana e decresce la natalità. Per il welfare tutto ciò è insostenibile. Sul piano del lavoro la mancanza di integrazione salariale relega tanti italiani in un ambito sociale di estrema pericolosità. Serve una buona politica che riempia i tanti vuoti che, nel tempo, hanno favorito il calo dell’indice di fiducia dei consumatori così come quello delle imprese, che è causa inevitabile del peggioramento dell’economia complessiva. In quest’ottica il Pnrr è come il piano Marshall; dovrebbe equilibrare le troppe diseguaglianze territoriali. C’è bisogno di gestire bene questi fondi soprattutto nelle infrastrutture sociali a partire dalla scuola. I giovani devono essere istruiti e competenti per arrivare nel mercato del lavoro adeguatamente preparati ad affrontare la sfida dell’innovazione e della ripartenza economica”.
Nella foto Francesco Cacciola e Andrea Mascaretti