E’ sbarcato nello scalo aeroportuale Ciampino di Roma, il latitante Bruno Carbone, 45 anni, destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. – continua sotto –
Ricercato dal 2003, si era trasferito a Dubai. Nel frattempo, è stato già giudicato e condannato in primo e secondo grado per i reati contestati. A prenderlo in custodia, in aeroporto, è stata la Squadra Mobile di Napoli, il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli e il Gico della Guardia di Finanza di Napoli.
Nel contempo, nei confronti di Carbone la polizia giudiziaria ha eseguito un ordine di esecuzione per la carcerazione per una pena di 20 anni di reclusione, emesso dalla Procura Generale di Catania a seguito di sentenza passata in giudicato per il delitto di associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, nonché un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura antimafia, per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.
Originario di Giugliano, ma da tempo fuggito all’estero, per anni Carbone avrebbe gestito il rapporto con i colombiani e rifornito di droga numerosi clan, dai Nuvoletta ai Ciccarelli del Parco Verde di Caivano, fino alle cosche del Rione Traiano e di Torre Annunziata. Quando è stato fermato, era in possesso di un documento falso. Già nel 2020 si pensò di averlo finalmente catturato, ma la persona che finì in manette non era lui, ma un uomo che aveva un suo documento.