Frana Ischia, ex sindaco Casamicciola: “Avevo mandato 23 pec per dare l’allarme, mai ricevuto risposte”

di Redazione

Sono 23 le mail inviate dall’ex sindaco di Casamicciola, Giuseppe Conte (omonimo dell’ex premier) appena quattro giorni prima della frana del 26 novembre. Conte, primo cittadino del Comune nei primi anni ’90, aveva “scritto al prefetto di Napoli, al commissario prefettizio di Casamicciola, al sindaco Manfredi e alla Protezione Civile Campania. Nessuno mi ha risposto”, ha dichiarato al Corriere della Sera. – continua sotto – 

“A seguito dell’allerta meteo arancione – ha affermato Conte -, avevo segnalato il pericolo per la popolazione della zona e chiesto la loro evacuazione”. Secondo quanto riferisce l’ex primo cittadino, che ha un passato come dirigente nel settore acque e acquedotti della Regione Campania, dopo l’alluvione del 2009 “non c’è stato alcun intervento, o almeno nessuno significativo, nonostante i fondi stanziati per la sicurezza negli ultimi anni: 180mila euro per la pulizia degli alberi, 3 milioni e 100 per un intervento a monte dell’abitato Casamicciola (nel 2010-2012) e un lavoro messo a disposizione dalla città metropolitana per mettere in sicurezza del bacino dell’alveo Larita nel 2018. E ancora manca inoltre da anni l’annunciato piano per il dissesto idrogeologico della zona”.

Secondo quanto riporta il Corriere, dopo una premessa sull’aggravarsi della situazione meteorologica, l’ex sindaco il 22 novembre aveva segnalato che poteva “sussistere lo ‘stato di grave crisi per la calamità naturale imminente’, nei Comuni di Casamicciola Terme e di Lacco Ameno, dato dal pericolo imminente nella zona del vallone della Rita. Considerato, altresì, che l’Autorità di Bacino competente, il Sindaco di Casamicciola Terme e il sindaco di Lacco Ameno, pro tempore, hanno segnalato la concreta possibilità, in caso di allerta meteo, di evacuazione della popolazione e dell’unico presidio sanitario ospedaliero dell’isola d’Ischia, delle case popolari nonché della scuola media”.

L’ex primo cittadino precisava nel testo “che nella zona di confluenza dell’alveo vi è anche una centrale di trasformazione dell’Enel, il Sottoscritto in ottemperanza al senso civico che lo anima, invito le Autorità in indirizzo, per le rispettive competenza ad adottare tutte le iniziative necessarie per la sicurezza e la salute delle persone che operano a valle dell’alveo La Rita”. Poi Conte concludeva avvertendo le autorità “dell’eventualità concreta di una nuova alluvione nelle stesse zone, per cui si chiede di porre in essere determinate azione di protezione della popolazione, che non può essere il semplice avviso di un’allerta Meteo”.

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