“Lupara bianca” nell’Alto Casertano, arrestati i presunti assassini di Sandro Ottaviani

di Redazione

I carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Piedimonte Matese, la mattina del 15 novembre, hanno dato esecuzione all’ordinanza con la quale il gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha applicato due misure cautelari, una in carcere ed un’altra agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, nei confronti di due persone gravemente indiziate, fatta salva la presunzione di innocenza, dei delitti di omicidio, occultamento e soppressione di cadavere. – continua sotto –

L’indagine, nell’ambito della quale sono stati emessi i provvedimenti, riguarda un caso di “lupara bianca”, cioè di un omicidio seguito dall’occultamento di cadavere. Il fatto risale al 23 aprile 2008, quando i familiari di Sandro Ottaviani, imprenditore immobiliare, denunciarono la sua scomparsa dopo un incontro avvenuto con gli indagati nei pressi del capannone industriale a Dragoni, nell’Alto Casertano, in località Ponte Margherita, per il quale erano in corso trattative per la vendita tra uno degli indagati e lo scomparso.

Dall’attività investigativa emerse che l’affittuario aveva organizzato un incontro con Ottaviani, simulando la disponibilità a consegnargli 175mila euro, che costituiva il credito vantato dalla vittima per i canoni di locazione non onorati, e per concludere la cessione del bene. Dopo l’incontro, Ottaviani venne convinto ad allontanarsi per destinazione ignota, senza consentirgli di avvisare alcuno, e lì, secondo gli inquirenti, fu ucciso. Il cadavere, nonostante le ricerche effettuate soprattutto nelle zone limitrofe, non è stato mai ritrovato.

Le indagini, articolate, complesse e prolungate nel tempo, hanno tuttavia consentito di ricostruire la brutale vicenda a danno dell’imprenditore e di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei due indagati. Non possono escludersi ulteriori sviluppi investigativi con riferimento ad ulteriori soggetti che potrebbero aver favorito gli indagati nell’eliminazione e dispersione delle tracce del reato. IN ALTO UN VIDEO DELLE RICERCHE, SOTTO UN’ALTRA IMMAGINE

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