Aversa, la maggioranza Golia: “Avanti solo con consiglieri consapevoli, niente elemosine”

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Andremo avanti solo se abbiamo i numeri di consiglieri consapevoli, non vogliamo elemosinare. Sembra essere questo il pensiero della maggioranza guidata dal sindaco Alfonso Golia alla vigilia di due importanti appuntamenti; il 13 dicembre consiglio comunale per eleggere il presidente dell’assise e il 19 per deliberare sulle prescrizioni della Corte dei Conti che ha chiesto la riapprovazione dei consuntivi 2017 e 2018 e del bilancio programmatico 2022 – 2024. – continua sotto –

«Oggi – ha dichiarato un Alfonso Golia tra il battagliero e il rassegnato – è il tempo delle scelte. Abbiamo delle delibere importanti da approvare. Mi interessa poco e nulla a questo punto di chi farà cosa, parliamo del futuro della città dal momento che noi vogliamo risanare i disastri contabili che abbiamo ereditato e vogliamo portare Aversa ad essere sempre più una città di dimensione europea». «L’enorme ritardo generato da un ingiustificabile ostruzionismo politico ed amministrativo della minoranza – ha concluso – ha prodotto dei primi danni alla città, figurarsi la mancata ottemperanza agli ordini impartiti dalla Corte che significherebbe la morte finanziaria dell’Ente».

Più esplicito Paolo Cesaro, del gruppo “La politica che serve”, che critica quello che sembra essere stato l’atteggiamento dell’ex pentastellato Roberto Romano: «In questo particolare momento storico, il riequilibrio finanziario rappresenta l’unico obiettivo meritevole di attenzione per il bene di tutta la comunità. Inciuci, ricatti e offerte, ora più che mai, scivolano addosso come l’olio e non possono ricevere alcuna considerazione. Nessuna proposta di assessorato o di candidatura alla presidenza del consiglio può reggere il confronto all’esclusivo interesse della comunità. Un consigliere comunale, di una città importante come la nostra Aversa, che pospone l’esclusivo bene della città ai suoi interessi ed ambizioni politiche personali, non merita di rivestire neppure di rivestire la carica di “rappresentante di classe” di una scuola primaria. Solo quando verrà approvato il riequilibrio finanziario si potranno affrontare tutte le altre tematiche. Tutto il resto è noia». «Le prescrizioni della corte dei conti – continua Cesaro – sono state chiare, non lasciano spazio all’immaginazione e sono le uniche cose di cui adesso possiamo discutere. Il buco di 7 milioni ereditato dagli anni 2017/2018 va risanato o a farne le spese saranno tutti i cittadini aversani. Il mio gruppo politico prende le distanze da qualsiasi pettegolezzo inerente a nomine e candidature».

Di tutt’altro tenore le dichiarazioni, dall’opposizione di Gianluca Golia: «L’elezione del presidente del consiglio viaggia su un binario diverso rispetto al consiglio che vedrà, come argomento principe, le prescrizioni della Corte dei Conti. Oggi è importante distinguere le due cose perché, dalla maggioranza, arrivano dichiarazioni atte a confondere l’opinione pubblica, volendo dare alle minoranze, responsabilità che non hanno. La mancata elezione del presidente rappresenta l’ennesima dimostrazione di quanto questa maggioranza sia risicata numericamente e caratterizzata da deboli motivi di unione. Quindi, le uniche responsabilità sono da attribuirsi alla maggioranza. Noi, come opposizione, abbiamo politicamente intercettato un eventuale malumore sfruttando il momento. Storia diversa è quella della Corte dei Conti che, vedendo come responsabile questa amministrazione, gli ha intimato di preparare un piano di rientro utile a non mandare in dissesto questo Ente. In questo, purtroppo per il sindaco e la sua maggioranza, la minoranza non ha alcun tipo di responsabilità: sono loro la forza di governo della città, non noi».

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