Casuce (Caserta) – «Ho paura. Ho paura per me stesso e per i miei familiari». Antonio Cutillo, consigliere comunale di “Uniti per Cambiare”, movimento politico-sociale di Casaluce, esprime il suo stato d’animo dopo aver letto sui social un post che non lascerebbe dubbi a minacce nei suoi confronti a causa delle sue continue denunce per presunte illegittimità che si verificano a Casaluce. – continua sotto –
«Ho paura – continua Cutillo, che ha subìto un trapianto di fegato recentemente – di quello che mi sta accadendo e di quello che potrebbe succedermi da un momento all’altro. Mentre parlo con lei, sono in attesa di una visita medica urgente. Ho chiesto l’intervento del mio medico curante e del centro trapiantati “Satte” dell’ospedale civile di Caserta. Mi ritrovo a pagare il mio impegno politico con la mia salute già precaria. Sono stato vittima di un vile e infamante atto di minaccia da parte di uno strettissimo familiare di un amministratore di Casaluce».
“Stai attento – scrivono in un post in cui vi è la condivisione con un’amministratrice del comune di Casaluce – che hai un organo che non è tuo, fai il bravo altrimenti te lo estirpo, lo do ai cani, sei solo un maligno e vergognati veramente perché non vali niente e finiamola qui”. Dietro queste allusioni sembra facilmente identificabile quale destinatario Antonio Cutillo, che ha dichiarato: «Questo signore non ha esitato a pubblicare un post, sulla propria pagina Facebook, una minaccia palesemente indirizzata al sottoscritto, nella quale facendo riferimento ai miei problemi di salute e, in particolare, al trapianto da me subito, mi ha procurato un grave stato d’ansia, che sta incidendo negativamente sul trattamento sanitario cui sono quotidianamente sottoposto. È una cosa gravissima. Aggravata, per di più, dalla cancellazione dello stesso post, che mi induce a pensare sulla serietà dell’intento minaccioso e della sua concretizzazione. Per questo motivo ho già dato mandato al mio difensore, avvocato Luigi Ciocio, di dar corso a ogni azione a tutela mia e della mia famiglia».
Nel mirino del consigliere comunale di opposizione ci sono tre anni di pulci fatte agli atti della maggioranza. A partire dalla vicenda delle famose conferenze di servizi, poi annullate dal governo cittadino commissariale per passare ai misteri del fognone di Via Vittorio Emanuele, ai cartelloni pubblicitari lungo la strada provinciale Teverola-Casaluce, il progetto del forno crematorio, alla gestione dell’Ambito C6, tutte battaglie condotte soprattutto attraverso i social oltre che con denunce. «L’intero paese (e non solo) – conclude l’ex candidato a sindaco – è testimone di questo fatto gravissimo. Ringrazio quanti continuano a mostrarmi solidarietà e affetto. Se il buon Dio mi darà forza per resistere, ancora una volta, a queste e tante altre intimidazioni, continuerò lungo la strada percorsa, convinto della liceità della mia azione politica. Chiunque crede di ricevere o aver ricevuto torti dal sottoscritto si rivolga alle autorità competenti. Ne discuteremo in Tribunale».