Ammonterebbe a circa 1 milione di euro l’importo di denaro sottratto ad una nota banca italiana tramite una frode informatica che avrebbe visto coinvolte almeno 35 persone, denunciate dagli investigatori del Centro operativo per la Sicurezza cibernetica per la Toscana della Polizia di Stato, coordinati dal gruppo reati informatici della Procura di Firenze. – continua sotto –
Gli indagati, residenti in diverse province del territorio italiano (prevalentemente in Campania), avrebbero sottratto circa 1 milione di euro utilizzando, oltre che sofisticate ed insidiose metodologie di attacco cyber, abili e convincenti tecniche di vishing. L’attività investigativa è scaturita dalla segnalazione fatta proprio dall’istituto bancario oggetto dell’attacco. Un dipendente avrebbe infatti rilevato un grave ammanco, frutto dell’intrusione nei sistemi informatici della banca di un falso addetto all’assistenza tecnica che, da remoto, dopo aver convinto con una serie di raggiri alcuni operatori ad accreditarlo sui loro pc, avrebbe disposto bonifici bancari immediati per l’importo complessivo di circa un milione di euro.
Le indagini hanno consentito di appurare che la banca e i suoi correntisti sarebbero stati oggetto di un duplice attacco che prevedeva anche una fortissima campagna di smishing, finalizzato alla sottrazione delle credenziali degli home banking. L’intervento immediato degli specialisti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Firenze, ha consentito in poche ore di bloccare e recuperare la somma di 400mila euro ormai destinata ai frodatori.Nonostante la complessità tecnica delle indagini, finalizzata all’individuazione delle tracce informatiche frutto delle connessioni di accesso ai sistemi bancari e allo sviluppo delle tracce finanziarie, gli investigatori sono riusciti ad individuare gli Istituti di credito sui quali sarebbero stati radicati i conti beneficiari delle somme illecitamente sottratte.
L’ulteriore analisi delle movimentazioni avrebbe permesso poi di individuare i soggetti risultati titolari dei conti, consentendo così all’autorità giudiziaria fiorentina di emettere 35 decreti di perquisizione a carico degli stessi, eseguiti tutti nella mattina dello scorso 22 novembre. Le perquisizioni, coordinate dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e realizzate con l’ausilio di personale dei Cosc di Campania, Lazio, Marche e Trentino-Alto Adige, avrebbero consentito di rinvenire gravi indizi di colpevolezza a carico dei destinatari dei provvedimenti. – continua sotto –
Nel corso delle operazioni sono state rinvenute carte postepay e revolut, per gli inquirenti afferenti all’indagine, nonché documentazione bancaria relativa all’attivazione dei conti correnti beneficiari delle transazioni fraudolente. In alcuni casi sono venute alla luce anche alcune “chat” attraverso le quali sarebbero state stabilite percentuali e accordi operativi e la cui analisi potrebbe verosimilmente fare emergere ulteriori sviluppi. IN ALTO IL VIDEO