Giorgia Meloni accoglie con grande soddisfazione l’accordo raggiunto con l’approvazione attraverso procedura scritta del pacchetto riguardante la tassazione minima al 15% delle multinazionali, l’assistenza macro-finanziaria all’Ucraina (18 miliardi di euro) con garanzia sul bilancio Ue e l’approvazione del Pnrr ungherese (con il blocco di 6,3 miliardi di euro di fondi europei a causa del mancato rispetto dello Stato di diritto). “Ritengo che sia un grande successo essere riusciti a sciogliere un nodo politico così importante. Ho avuto interlocuzioni fruttuose con i Primi ministri di Polonia e Repubblica Ceca – ha sottolineato Meloni -, un incontro decisivo che di fatto ha sbloccato la situazione”. – continua sotto –
A Bruxelles ieri la leader di Fratelli d’Italia ha debuttato come premier al Consiglio europeo, ultimo vertice in programma quest’anno. Un’occasione per ribadire al tavolo dei leader dei 27 paesi Ue la necessità, più volte rimarcata da Palazzo Chigi, di trovare una soluzione in tempi brevi alla questione del tetto al prezzo del gas per rispondere ai “bisogni crescenti” di famiglie e imprese. Ma anche per confermare il sostegno italiano all’Ucraina di Volodymyr Zelensky, il cui intervento in video-collegamento ha anticipato l’inizio dei lavori del Consiglio all’Europa Building.
“Sono fiduciosa che i ministri riusciranno a raggiungere un accordo su tutti i tre pacchetti dell’Energia” che comprendono il price cap al gas. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine del vertice Ue. Anche il premier ceco, Petr Fiala, presidente di turno del Consiglio Ue, ha confermato che “lunedì i ministri raggiungeranno un accordo”.
Sul price cap è intervenuto anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz: “Penso sia più utile che continuiamo con il dibattito molto fiducioso che abbiamo con i partner nell’Ue. Nella mia visione, le cifre dovrebbero essere abbastanza alte così da non avere alcuna turbolenze sui mercati”. Di cifre se ne è parlato “a margine della conferenza: ci sono state delle proposte, alcune sono sembrate soluzioni positive, ma in definitiva lo faremo nei prossimi giorni”, ha aggiunto.
Altro tema quello dei migranti. I leader a turno hanno preso parola e alcuni Paesi, come l’Olanda ma non solo, hanno ribadito la necessità di “applicare” il trattato di Dublino – e porre dunque un freno ai movimenti secondari – come requisito per poi affrontare la questione in modo più ampio a livello comunitario. Altri Stati membri, tra cui l’Italia, hanno ribadito le loro posizioni. Ora prende sempre più quota l’ipotesi di affrontare la questione nel corso di un Consiglio straordinario a febbraio. “La migrazione è un tema centrale per Italia. Un tema complesso su cui gli Stati Membri hanno talvolta visioni differenti, ma sul quale è importante dare un segnale politico e un impegno chiaro da parte dell’Ue e, se necessario, anche ponendo il tema al centro di un vertice ad hoc”, ha Giorgia Meloni. Per il cancelliere Scholz è “necessario che l’Unione Europea prenda una posizione comune”. “Credo che sia positivo che ne abbiamo parlato oggi, è un problema che ovviamente riguarda tutti”, ha aggiunto, ricordando che la Germania ha già accolto 200mila rifugiati. “È un compito che possiamo e dobbiamo gestire insieme, e la solidarietà e la cooperazione devono essere al centro”.
Gli ambasciatori Ue hanno raggiunto l’accordo “in linea di principio” sul nono pacchetto di sanzioni contro la Russia nell’ambito del sostegno continuo dell’Ue all’Ucraina. Lo comunica la presidenza ceca del Consiglio Ue.”Il terzo pacchetto di sanzioni alla Russia negoziato dalla presidenza ceca dovrebbe essere confermato domani tramite procedura scritta”, scrive la stessa presidenza.
A incombere sul vertice l’ombra del “Qatargate”: una vicenda “dai contorni devastanti” secondo Meloni, la quale invoca una “reazione ferma e decisa” da parte delle istituzioni europee perché in ballo c’è “la credibilità dell’Unione e delle nostre nazioni”. “Non ci sarà alcuna impunità, non siamo in vendita”, assicura la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, rivelando in conferenza stampa che “gran parte” dello scambio tra lei e i capi di Stato e di governo dell’Ue è stato dedicato all’indagine che sta facendo tremare i palazzi di Bruxelles.