La Luna di Natale e la leggenda di “Marcoffio”

di Antonio Arduino

Aversa (Caserta) – Sicuramente tutti sanno che il 10 agosto, giorno dedicato a San Lorenzo, è possibile vedere un cielo particolarmente stellato e vedere delle stelle cadenti che, secondo leggende e tradizioni antiche, invitano ad esprimere un desiderio. Tutti sanno che il fenomeno si verifica ogni anno nella stesso giorno e mese ma forse non tutti sanno che esiste un fenomeno simile che ha dato spazio ad antiche leggende ed è quello della Luna di Natale. – continua sotto –

Una luna piena visibile nel giorno di Natale e nei giorni successivi che precedono la luna calante. Anche se quest’anno l’ultima luna piena si è verificata l’8 dicembre, giorno dedicato alla Vergine Immacolata, quella che ha illuminato il mondo è stata definita comunque Luna di Natale. Forse perché proprio dall’8 dicembre sì addobbano case e strade per festeggiare il Natale secondo la tradizione dei singoli paesi che per l’Italia è quella del presepe da tempo associata a quella importata dell’albero di Natale, presente persino nelle chiese cattoliche, o forse perché il prossimo plenilunio del 25 dicembre sarà nel 2034, 19 anni dopo l’ultimo avvenuto nel 2015.

La luna piena, in particolare quella di dicembre, ha ispirato canzoni, come Luna Rossa e Luna Caprese, e creato traduzioni. Una in particolare diffusa a Napoli e in Campania, però quasi dimenticata, che merita di essere ricordata è quella nata osservando la luna piena con le sue macchie che dà la sensazione di vedere un volto. Nella tradizione popolare napoletana il volto è quello di Marcoffio, protagonista di una favola popolare che ha ispirato la Disney per il film Topolino e il fagiolo magico. La leggenda racconta di un giovane contadino che attendeva alle mucche al pascolo. Ogni giorno, tornando a casa si incantava per ore ad osservare la luna piena innamorandosene al punto da volerla raggiungere per vedere come era fatta da vicino. Non sapendo come fare decise di rivolgersi ad un mago ottenendo la soluzione al suo problema. Per andare e tornare dalla luna gli sarebbe stato sufficiente piantare un fagiolo magico che crescendo gli avrebbe permesso di andare e tornare. Naturalmente il fagiolo glielo vendette il mago e Marcoffio immediatamente lo piantò e dopo averlo visto crescere fino a raggiungere la luna, usandolo come scala la raggiunse e poté visitarla in lungo e largo.

Finalmente il suo desiderio era soddisfatto, così decise di tornare sulla terra usando il fagiolo come scala ma il sole lo aveva essiccato e Marcoffio rimase sulla luna per sempre, felice di vivere lì. Questa leggenda ha, poi, dato origine alla frase tipica napoletana “Par Marcoffio int’ a luna”, usata per definire una persona credulona. Di sicuro sulla luna non ci si può sì andare con un fagiolo magico, però la magia della luna piena particolarmente quella di Natale è un dato di fatto. A Natale ci si sente (quasi) tutti più buoni.

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Redazione
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