Aversa, “guerra dei tavolini”: un locale decide di chiudere per troppe sanzioni. Comune cerca intesa con commercianti

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Nuovo doppio round a favore dell’amministrazione comunale nella guerra dei tavolini tra il comune di Aversa e gli operatori commerciali di diversi locali della movida. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania ha, infatti, respinto le domande cautelari contro le ordinanze di chiusura per cinque giorni di due noti locali della movida, “Oro Nero” e “Veritas”, difesi dall’avvocato Luigi Roma, che erano stati più volte sanzionati per aver occupato spazi maggiori rispetto a quelli autorizzati, una decisione che prescinde, quindi, dalla presenza dell’autorizzazione. – continua sotto –

I giudici amministrativi partenopei hanno, infatti, statuito: «A prescindere da ogni valutazione in ordine all’effettivo rinnovo della concessione originariamente ottenuta, il numero di tavolini e di sedie rinvenuti in prossimità dell’esercizio commerciale durante gli accertamenti condotti rispetto all’estensione dell’area pubblica concessa inducono, prima facie, a ritenere che la società ricorrente abbia perpetrato reiterati abusi del titolo concessorio, cosicché legittimamente il Comune, avendo riscontrato plurimi inadempimenti alle condizioni stabilite nell’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico, ha disposto la contestata misura». «Rammentato – si legge ancora nell’ordinanza del Tar – che il superamento dei limiti di superficie autorizzati, lungi dall’essere di scarso rilievo, si rivela alquanto consistente, dovendo essere valutato in relazione all’entità dell’assentito, con la conseguenza che la domanda cautelare non può trovare accoglimento».

Soddisfatto del riconoscimento di aver bene operato insieme ai propri uomini il comandante della Polizia municipale aversana Antonio Piricelli. Soddisfazione anche da parte dell’ex assessore Gennaro Morra, che da anni si batte «liberare le strade e i marciapiedi della città da tavolini selvaggi che impediscono addirittura di passeggiare senza rischiare l’incolumità».

Speranzoso e spiritoso il legale di “Olive”, il terzo esercizio commerciale sanzionato, l’avvocato Fabio Roselli, che ancora attende l’esito della propria impugnativa: «Per quanto concerne il nostro ricorso, per il quale fu respinto il decreto cautelare siamo fiduciosi per il merito e per la domanda risarcitoria. Inoltre, il nostro cliente, Olive, è stato fortunato perché ha scontato la sanzione in giorni di intensa pioggia quando via Roma era deserta e non c’era neppure l’isola pedonale». «Comunque, – ha concluso il legale aversano – questo era il ricorso contro una sanzione accessoria e pende ancora il ricorso al Prefetto contro il verbale che in caso di accoglimento farebbe cadere tutto». – continua sotto –

Da segnalare anche la presa di posizione del titolare del locale “Belli di mamma” che, esasperato dalle continue sanzioni per i tavolini, ha deciso di chiudere il locale sino a quando la situazione non sarà chiarita.

Sulla vicenda non mancano le prese di posizione politiche. Dopo l’annuncio degli assessori Marco Villano, Giovanni Innocenti e Francesco Sagliocco che hanno evidenziato la volontà dell’amministrazione Golia di trovare un’intesa, da registrare la proposta, dall’opposizione, di Gianluca Golia: «Il benessere di una città passa anche attraverso il commercio, inteso a 360 gradi, senza escludere nessuna sana attività ma, quello che si sta verificando ultimamente, un po’ preoccupa. Il riferimento è specifico per tutte quelle attività di somministrazione che, arrivate alla scadenza delle autorizzazioni per l’occupazione degli spazi antistanti, hanno dovuto smontare sedie, tavolini e, in alcuni casi, delle strutture più corpose e continuare la vendita in spazi più limitati. Fermo restando che le normative relative al Codice della Strada, all’occupazione di suolo pubblico e alla salvaguardia della tranquillità dei residenti devono essere rispettate, una valida alternativa sarebbe stato utile trovarla preventivamente da questa maggioranza. Credo che ci siano le condizioni affinché si apra un confronto politico serio ed ampio, coinvolgendo poi le categorie interessate e iniziare a preparare piani alternativi per rilanciare, in modo ancora più ordinato, la consumazione all’esterno dei locali. Il covid ha inevitabilmente modificato delle abitudini e quella di consumare all’esterno dei locali, magari seduti ad un tavolino, delle bevande rappresenta una buona abitudine che deve essere solamente rimodulata e conservata».

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