Napoli – San Gennaro è il santo più amato e venerato dai napoletani e dai cittadini campani in generale, i quali dal miracolo della liquefazione del suo sangue, che avviene tre volte all’anno, ricavano auspici per il futuro. – continua sotto –
Il tesoro contenuto nel Duomo di Napoli della “cappella del tesoro” di San Gennaro ha dato ispirazione a diversi film, uno dei quali, diventato un culto, è “Operazione San Gennaro” in cui un gruppetto di malviventi ruba il tesoro per poi riconsegnarlo. Oggi sarebbe impossibile rubarlo per i sistemi di sicurezza adottati e che sono giustificati dal valore incalcolabile dei preziosi in esso contenuti, donati, nel corso dei secoli, al santo da regnanti e capi di Stato.
E’ il più ricco tesoro del mondo, superiore a quello della Corona Inglese e quello che fu degli Zar di Russia. Ospita più di 21mila capolavori in oro, argento, gemme, madreperla, tessuti, legni dorati, dipinti, raccolti in più di sette secoli attraverso lasciti e donazioni. Solo per citare gli esempi più eclatanti, la Mitra del santo, che ripete il copricapo utilizzato dai papi per le cerimonie importanti, ricoperta di smeraldi, rubini e altre gemme, è stata valutata oltre 20 milioni di euro; stesso valore attribuito alla croce di smeraldi donata dal re di Napoli Giuseppe Bonaparte, fratello minore di Napoleone.
C’è, però, un’altra cosa importante da ricordare, unica al mondo, ed è che il tesoro di San Gennaro è di proprietà degli abitanti di Napoli e nessun altro può metterci mano, neppure lo Stato o la Chiesa, che, per contratto redatto da ben quattro notai, non possono vantare alcun diritto sui beni del Patrono di Napoli presenti nella cappella. Un tesoro immenso al quale si aggiunge la più grande collezione al mondo di busti d’argento raffiguranti i 53 santi protettori di Napoli presenti nella cappella che per i napoletani rappresenta un “tesoro spirituale” contenuto all’interno del busto d’argento di San Gennaro che ne conserva le reliquie.
Un tesoro che vi mostriamo nel VIDEO IN ALTO