Sono tutte gravemente indiziate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di valuta falsa le otto persone destinatarie di altrettante misure cautelari (una in carcere, 5 ai domiciliari, 2 ordinanze di divieto di dimora nella provincia di Napoli) firmate dal gip del tribunale partenopeo ed eseguite dai carabinieri del comando Antifalsificazione Monetaria a conclusione di un’articolata attività investigativa finalizzata al contrasto del traffico transnazionale di banconote false. – continua sotto –
L’attività di indagine è partita a luglio del 2018, nell’ambito di una mirata strategia investigativa di contrasto al “Napoli Group”, ed ha focalizzato i principali collettori distributivi attivati nei marketplace del darknet e social – media, mediante pagamenti in criptovalute. Coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, le indagini hanno consentito di accertare l’operatività di un’associazione per delinquere strutturata per la gestione di una rete distributiva contigua alle più temibili filiere produttive partenopee, con terminali in Italia (nelle province di Gorizia, Firenze, Catania, Salerno) e all’estero (Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Gran Bretagna, Indonesia, Irlanda, Lettonia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Spagna e Ucraina).
L’estensione internazionale delle investigazioni ha visto il coinvolgimento di diversi stati europei con collaborazione delle autorità austriache; il finanziamento ed il supporto di Europol per il collegamento con le polizie estere interessate. Le investigazioni, condotte con il supporto del Reparto Tecnologie Informatiche del Raggruppamento carabinieri Investigazioni Scientifiche e con il contributo della neo istituita Sezione criptovalute del Comando carabinieri Antifalsificazione Monetaria, hanno complessivamente consentito di delineare le dinamiche distributive della valuta falsa attraverso un vendor attivo sui marketplace dal 2012 che, ricorrendo a complessi processi di anonimizzazione telematica, gestiva i pagamenti in criptovalute e le conseguenti forniture effettuate da spedizionieri che inviavano plichi e pacchi postali – celando la valuta falsa all’interno di materiale vario (tra cui giocattoli, e manufatti in legno).
Sono stati sequestrati 41 plichi postali all’atto della consegna in Italia e diversi paesi esteri; banconote false di vario taglio (20, 50 e 100 euro), per complessivi 120mila euro; diversi dispositivi (smartphone e simili) utilizzati per le transazioni operate nel darknet e per i trasferimenti di criptovaluta. Nell’ambito dell’attività investigativa sono stati arrestati in flagranza 31 soggetti che avevano perfezionato l’acquisto delle banconote false sul dark-web, localizzati in Italia e all’estero. – continua sotto –
Ad Arzano, nel Napoletano, è stata sequestrata una stamperia clandestina digitale per la produzione di banconote false, attrezzata con apparecchiature (stampanti e computer) altamente performanti, i cui produttori sono stati arrestati il primo dicembre del 2021, in esecuzione della misura cautelare di sottoposizione agli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Napoli Nord nell’ambito della stessa operazione. Ed ancora, sono stati denunciati in stato di libertà complessivamente 50 indagati.
Contestualmente all’esecuzione di queste misure cautelari, i Comandi dell’Arma territorialmente competenti hanno eseguito numerose perquisizioni nei confronti dei terminali della filiera distributiva localizzati nelle province di Udine, Rovigo, Genova, Firenze, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Barletta-Andria-Trani e Catania. Inoltre, per i terminali localizzati all’estero, nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia sono stati interessate le polizie di Austria, Belgio, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna e Lituania. IN ALTO IL VIDEO