Alto Casertano, GAL incontra Pro Loco di 48 comuni

di Redazione

Terzo incontro di animazione, mercoledì 1 febbraio, del Gal Alto Casertano per la individuazione degli ambiti strategici da attuare nella prossima programmazione 2023/2027 a valere sul nuova agenda comunitaria. Stavolta il Gruppo di Azione Locale si confronterà con le Pro Loco attive nei 48 comuni dell’Alto Casertano e con i Consorzi Turistici che operano nell’area a nord di Terra di Lavoro, sui 5 asset che la Regione Campania ha individuato per la crescita e lo sviluppo dei territori interni. – continua sotto –

Ad introdurre l’incontro sarà il coordinatore del GAL, Pietro Andrea Cappella; quindi, si passerà alla presentazione degli ambiti tematici da parte dello staff del GAL con l’assistenza della struttura tecnica del Dipartimento DEMM dell’Università degli Studi del Sannio di Benevento. Sara dato, dunque, spazio ai contributi e agli spunti di riflessione che arriveranno dai rappresentanti del mondo associazionistico delle Pro Loco e dei Consorzi Turistici aderenti all’Unpli e all’Epli, prima delle conclusioni che saranno affidate a Manuel Lombardi, presidente del Gruppo di Azione Locale Alto Casertano.

“Prosegue il percorso a tappe di avvicinamento alla elaborazione della nuova strategia di sviluppo locale che, anche per la nuova programmazione 2023/2027, il GAL, forte dell’esperienza maturata in 30 anni di attività sul campo e dei tanti risultati conseguiti, ha scelto di seguire secondo il criterio del “bottom up”, così da coinvolgere e rendere partecipe il territorio nelle nuove sfide dell’innovazione e della resilienza che attendono le Macroaree rurali C e D”, dichiarano il presidente Lombardi ed il coordinatore Cappella.

Proprio per tradurre gli obiettivi in azioni concrete, il GAL ha promosso un fitto calendario di incontri che si snoderà fino al prossimo mese di marzo, attraverso una campagna di ascolto e confronto con attori istituzionali e stakeholders vari, per disegnare percorsi di sviluppo innovativi, integrati e multisettoriali; tra di essi, figurano servizi ecosistemici, biodiversità e risorse ambientali; sistemi locali del cibo, distretti, filiere agricole e agroalimentari; servizi, beni, spazi collettivi e inclusivi; comunità energetiche, bioeconomiche e ad economia circolare, ed infine sistemi di offerta socio-culturali e turistico-ricreativi locali.

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