Aversa (Caserta) – Sequestro preventivo di un edificio in pieno centro storico e cinque persone, tra tecnici privati e pubblici, indagati. Questo il provvedimento che è scaturito a conclusione di un’attività di indagine diretta dalla Procura di Napoli Nord coordinata dal procuratore capo Maria Antonietta Troncone, con la quale i carabinieri del nucleo investigativo del Gruppo di Aversa, coordinati dal tenente Pasquale Sasso Iovene, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di un intero complesso edilizio residenziale ad Aversa, composto da 19 unità abitative, per violazioni in materia urbanistica. In estrema sintesi, si sarebbe registrato un aumento di volumetria non assentito dalla normativa di settore vigente. – continua sotto –
Una notizia che non ha sorpreso più di tanto gli addetti ai lavori perché da tempo quella costruzione, così come altre oggetto di abbattimento e ricostruzione in base al piano casa regionale. Un provvedimento, questo della Regione Campania, che consente la realizzazione di maggiori cubature anche se con dei limiti, che ad Aversa è stato utilizzato in diversi casi che, proprio per la sua natura, lascia perplessi quanti non sono addetti ai lavori.
Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Napoli Nord, riguarda un edificio realizzato in via Guitmondo, angolo via Linguiti, in zona Santa Lucia, scaturisce da una più articolata attività investigativa eseguita nei confronti di cinque persone, tra imprenditori, professionisti e funzionari dell’Area Urbanistica del Comune di Aversa, per i reati, iscritti a vario titolo, di lottizzazione abusiva ed abuso d’ufficio. Ad essere indagati (e innocenti sino a sentenza definitiva) sono: Andrea Rascato, Giulia Menditto, Raffaele Serpico, Gennaro Pitocchi e Yari Nunzio Cecere.
«Nel ritenere sussistenti una serie di irregolarità e difformità dell’immobile realizzato rispetto a quello autorizzato a seguito di rilascio di permesso a costruire, – si legge in una nota della procura aversana – secondo gli inquirenti le opere edilizie eseguite hanno comportato un notevole incremento delle cubature ed aggravato significativamente il carico urbanistico, alterando il complessivo assetto del territorio». «Il sequestro, pertanto, trova il suo fondamento – conclude la nota a firma del procuratore Troncone – nell’accertamento dell’elevata potenzialità abitativa dell’opera, in larga parte già tradottasi in concreto maggiore carico urbanistico con la vendita e la successiva occupazione degli immobili ultimati, a cui avrebbe dovuto seguire il potenziamento delle opere di urbanizzazione già esistenti, non previsto nelle scelte di pianificazione urbanistica adottate dagli organi competenti». – continua sotto –
Implicati nella vicenda ci sarebbero, stando alle notizie riportate dal comunicato fatto pervenire dalla Procura, anche dipendenti comunali, nello specifico dell’Ufficio Urbanistica, un’area da sempre sotto pressione, fosse solo per il fatto che non ha addetti e va avanti tra ritardi e lungaggini. Soprattutto se tiene conto che il dirigente è responsabile non solo dell’Urbanistica ma anche dell’area tecnica. Troppo poco per un comune di 50mila abitanti qual è Aversa. Un ufficio più volte chiamato in gioco dalle associazioni ambientaliste che hanno evidenziato, con dovizia di particolari, alcune realizzazioni (tutte frutto del Piano Casa regionale) che sono disseminate un po’ a macchia di leopardo in città. Costruzioni che attirano l’attenzione per aver preso il posto di quelle preesistenti che presentavano una volumetria visibilmente inferiore. Un fenomeno visibile ad occhio nudo e che, a quanto pare, almeno sino ad una certa misura, proprio il Piano Casa regionale consente.
Da registrare sulla vicenda anche una dichiarazione del sindaco Alfonso Golia che, appresa la notizia, ha affermato: «Apprendo da una nota stampa che la Procura di Napoli Nord ha eseguito un sequestro preventivo per abusi edilizi in città. Esprimo piena fiducia nel lavoro dei magistrati e che sia fatta chiarezza in tempi rapidi. Da parte dell’Ente ci sarà la massima collaborazione con gli inquirenti». Un’apertura che è anche una presa di distanza dalla vicenda e dall’applicazione del Piano Casa ad Aversa che, come ha più volte ribadito l’assessore all’Urbanistica, Marco Villano, «non dipende dalla politica e che consente un aumento di volumetria».