Sant’Arpino, Luigi Mozzillo racconta “Lacrime d’amore nelle Confessioni di Agostino”

di Redazione

Sant’Arpino (Caserta) – La Pro Loco di Sant’Arpino con il patrocinio del Comune, per la 13esima rassegna letteraria “Sulle orme del cantor d’Enea”, presenta il saggio storico di Luigi Mozzillo, dal titolo “Piangere di gioia. Lacrime d’amore nelle Confessioni di Agostino”, editore Il Pozzo di Giacobbe, Trapani, 1922. – continua sotto –

L’evento, dopo i saluti di Aldo Pezzella (Presidente della Pro Loco), di Ernesto Di Mattia (Sindaco di Sant’Arpino), di Giovanni Maisto (Assessore alla Cultura), vedrà dialogare con l’autore il professor Sergio Tanzarella (Università Gregoriana Roma), e il prof. Giuseppe Limone (Seconda Università degli Studi di Napoli), farà da coordinatore il giornalista di Atella News, Idio Maria Urciuoli. L’appuntamento è per domenica 19 febbraio, nell’auditorium del Palazzo Ducale “Sanchez de Luna”, alle ore 10.30.

Piangere di Gioia. Lacrime d’amore nelle Confessioni di Agostino. Il Pozzo di Giacobbe, Trapani 1922. Un’indagine all’interno del mondo delle emozioni vissute dal padre della grazia alla ricerca delle motivazioni di fondo, che sempre precedono il proprio universo logico espresso nelle azioni quotidiane e rappresentato nella scrittura. Naturale l’approccio dal quale ci si muove e nel quale prende forma una ricostruzione del vissuto agostiniano che si vuole scevro da precomprensioni e appartenenze.

Figlio delle lacrime di Monica, l’Agostino cristiano è anche figlio delle lacrime proprie. Un percorso e una prospettiva poco praticati e perciò ancora accidentati nonostante la quantità enorme di lavori sul grande padre della chiesa. È possibile ricostruire dalle Confessioni, dai tanti indizi indicativi presenti nella sua scrittura, una fenomenologia delle lacrime che in qualche modo renda giustizia anche dell’identità psicologica di Agostino? È questo il tentativo operato dall’autore. E come: «… fa piangere di gioia la festa della tua casa, ogni volta che nella tua casa leggiamo del tuo figlio minore che era morto ed è tornato a vivere, era perduto ed è stato ritrovato» (Conf. VIII, 3.6), così dal torrente di lacrime del giardino di Milano zampilla la gioia vivida del ricordo della propria storia di figlio prodigo nel momento del ritorno alla casa del Padre. – continua sotto –

Un ricordo vivido che umanizza nel racconto la prima parte della propria vita: messo per iscritto dieci anni dopo la fine dei fatti raccontati, il tempo in cui la conversione compie e completa nel cuore di Agostino le sue trasformazioni, alla perfezione cercata e perseguita dal filosofo pagano, si sostituisce l’ordo amoris del credente cristiano. Il racconto di Agostino nelle Confessioni diventa una sorta di elogio della fragilità che trova la propria forza dirompente nelle proprie lacrime d’amore: «Il mio peso è il mio amore: da lui son mosso dovunque io muova» (Conf. XIII,9,10).

Le Confessioni di Agostino, pagine gocciolanti lacrime, sue e della madre Monica, ripercorse in maniera lieve e delicata alla ricerca di motivazioni non solo psicologiche di queste parole del silenzio. Che cosa rivelano o nascondono le lacrime di Agostino? L’impossibilità del pensiero a diventare parola? I suoi amori giovanili, l’uragano della pubertà? L’abbandono e rinuncia alla donna che gli ha dato la gioia della paternità? Una fragilità emotiva incombente? Un rapporto malato tra madre e figlio? Pagine appassionanti ed emotivamente cariche.

L’autore – Luigi Mozzillo vive e lavora in provincia di Caserta dove insegna Filosofia morale nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “SS. Apostoli Pietro e Paolo”. Ha insegnato Storia e filosofia nei licei ed è stato docente incaricato presso l’Issr “R.Bellarmino” di Capua, dove ha insegnato Antropologia filosofica e Fenomenologia dell’esperienza religiosa. Tra i suoi lavori Dio e Stato nel tribunale di Tertulliano (Napoli, 1997). Pensare la barbarie con Levi e Herling (Capua 2008).

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