Sant’Arpino (Caserta) – Nelle ultime due settimane i cittadini di Sant’Arpino sono stati investiti da un’ondata di notifiche per bollette già pagate Imu, Tasi e canone idrico in riferimento alle annualità 2017, 2018 e 2019. Una scelta infelice che sta costringendo i cittadini a lunghe file dinanzi all’ufficio Tributi per dimostrare di essere stati diligenti e di aver già provveduto al pagamento. Perché tutto questo? – continua sotto –
“La risposta è molto semplice. – spiegano i consiglieri Francesco Pezone e Salvatore Lettera – Il Comune, o meglio la nuova ‘dis-amministrazione’, ha inteso cambiare il software di gestione dei tributi senza però trasferire la banca dati. L’effetto devastante è stato quello di ricominciare daccapo, ovvero ripopolare i database e per farlo senza incorrere in errori, ha scelto la strada dell’invio massivo delle bollette ai contribuenti. Se questi ultimi hanno avuto l’accortezza di conservare le ricevute di pagamento non gli succederà nulla, altrimenti saranno censiti come debitori”.
“Questo invio massivo di notifiche, però, – continuano i due consiglieri – oltre ad avere conseguenze per i cittadini, non tiene esente il comune da rischi. Ogni notifica ha un costo di circa 6 euro che, quando raggiunge lo scopo di individuare gli evasori vengono recuperati ma, quando sono destinate a persone che hanno già pagato, diventa un vero e proprio danno all’erario comunale, ovvero, una spesa che dovrà sobbarcarsi il Comune di Sant’Arpino sempre a discapito dei contribuenti di Sant’Arpino”.
“La ‘dis-amministrazione’ Di Mattia – incalzano Pezone e Lettera – doveva rappresentare il periodo del rilancio dell’azione amministrativa, dei servizi eccellenti per i cittadini, di una macchina comunale efficiente, si era proposta all’elettorato come una stagione rivoluzionaria per tutta la comunità ed invece, dopo quasi un anno e mezzo, i cittadini di Sant’Arpino si trovano ancora a vivere il rigido inverno, una stagione politico-amministrativa ferma al palo con le quattro frecce. Una domanda ci sembra doverosa: ma ci sono o ci fanno? Ai posteri l’ardua sentenza. Per adesso, potremmo paragonare quest’esperienza amministrativa ad un racconto tratto da uno dei libri del Re del giallo Alfred Hitchcock, che a Sant’Arpino si sarebbe divertito tantissimo in questo periodo. “Dal giallo, per l’incuria per le buche sulle strade all’allerta per le buche delle lettere”. “Rimane il fatto – concludono – che i cittadini di Sant’Arpino vivono il disagio di ritrovarsi bollette per i tributi afferenti la fiscalità locale già pagati. Vi rimane una sola, semplice cosa da fare: dimettetevi”.