E’ giunta nel primo pomeriggio di lunedì, a porto di Napoli, la nave “Sea Eye 4” con a bordo 106 migranti. Ad accoglierli anche una delegazione di “Mediterranea Saving Human”s e del Movimento migranti e rifugiati di Napoli. – continua sotto –
A bordo ci sono due salme, mentre una terza è rimasta a Messina. Sulle banchine del molo Pisacane sono state allestite tensostrutture della Protezione civile e dell’Asl Napoli 1 che collabora con l’Usmaf. Presenti, tra gli altri, il capo della Protezione civile regionale Italo Giulivo, il prefetto di Napoli Claudio Palomba e l’assessore comunale al Welfare, Luca Trapanese.
“Ci siamo riuniti da subito con tutte le autorità presenti per definire il dettaglio delle operazioni. – ha fatto sapere il prefetto Palomba – La Protezione civile ha montato alcune tende riscaldate per le prime attività e stamattina abbiamo mandato i medici sulla nave per verificare le condizioni e per i primi tamponi. L’attività è già cominciata da due giorni e riprende oggi pomeriggio. Molti andranno all’ospedale del Mare e poi distribuiti, in alcuni casi, in altre regioni. A bordo non abbiamo riscontrato particolari situazioni di criticità”.
“Stanno scendendo adesso le persone che hanno maggiori problemi sanitari, poi dopo scenderanno i minori. Stiamo garantendo il meglio dell’accoglienza che la città, insieme alla Regione e alla prefettura, potevamo mettere in campo. Adesso c’è solamente da accogliere al meglio le persone che hanno trascorso questo periodo così difficile”. Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi durante le operazioni di sbarco. “Credo – ha aggiunto – che la solidarietà fa parte della nostra civiltà e della nostra comunità. Noi dobbiamo essere in grado di offrire a chi ha sofferto questo viaggio così complesso e così difficile un’accoglienza che è propria del nostro paese e di Napoli. Ci sono alcune persone che hanno ovviamente delle ustioni ai piedi, ma comunque sono in condizioni accettabili. Chiaramente poi bisogna vedere anche dal punto di vista psicologico, però noi abbiamo sia le squadre di psicologi, di assistenti sociali e di mediatori sul posto, si sta facendo il meglio possibile che è quello che compete alla nostra città e alla nostra comunità. Ci sarà – ha concluso il sindaco – uno screening sanitario e psicologico più approfondito e poi verranno trasferiti nella struttura di Miano, un ex convento, che abbiamo attrezzato ad hoc”. IN ALTO IL VIDEO