Monza, parchetto pubblico in preda a spacciatori: Polizia arresta 8 africani

di Redazione

Operazione antidroga della Polizia di Stato della Questura di Monza e della Brianza, coordinata dalla locale Procura, che ha eseguito una vasta operazione antidroga con arresti e perquisizioni nei confronti dei componenti di un gruppo composto da marocchini e nigeriani che nel centro di Monza, nel parchetto tra la via Artigianelli e via Gramsci, avevano creato una “centrale dello spaccio” di cocaina, hashish e marjuana. – continua sotto –

Un centinaio gli agenti, diretti dalla Squadra Mobile di Monza, con il concorso della Squadra Mobile di Sondrio, degli equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine di Milano, Torino, Firenze e Perugia e di unità cinofile Antidroga della Polizia di Stato, hanno eseguito 13 misure cautelari, di cui otto ordinanze di custodia cautelare in carcere e cinque divieti di dimora nel comune di Monza, oltre a perquisizioni e sequestri.

Il totale degli indagati dell’indagine “Icaro” ammonta a 17 persone. Erano violenti e controllavano il territorio gli appartenenti alla rete di spaccio smantellata oggi dalla Polizia di Stato a Monza. Un giro di cocaina, hashish e marijuana gestito da una rete che aveva preso il posto di un altro gruppo di spacciatori, arrestati nel 2020 con l’indagine “Dedalo”. Proprio a causa della gestione della “piazza” da mezzo milione di euro, le telecamere spia della Questura di Monza, piazzate per mesi tra panchine e fronde degli alberi, hanno ripreso decine di scontri tra spacciatori, tra cui anche un regolamento di conti a coltellate, il 19 febbraio dello scorso anno. Al gruppo sono state contestate oltre 2500 tra cessioni e detenzioni di sostanze stupefacenti di varia natura che vanno dalla singola dose ad interi panetti di hashish.

“Gli spacciatori avevano di fatto sottratto alla collettività il giardino pubblico di via Gramsci/via Artigianelli trasformandolo anche questa volta in una vera piazza di spaccio – si legge in un comunicato della Questura – Sul giardino pubblico, infatti, gli indagati esercitavano un vero e proprio controllo del territorio, presidiandolo ogni giorno in numero di almeno 20, bivaccando sui giochi per i bambini installati all’interno, monitorandone gli accessi e, all’occorrenza, usando anche una spregiudicata violenza per regolare i conti sia all’interno del gruppo, che con soggetti esterni, come testimoniato sia dai numerosi esposti presentati alle autorità dai residenti della zona, sia dai frequenti interventi delle pattuglie di polizia per episodi di ferimenti”. IN ALTO IL VIDEO

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