Operazione antidroga dei carabinieri a Palermo: sei arrestati, dei quali due in carcere e quattro ai domiciliari. Il blitz, che ha portato anche alla notifica di un obbligo di dimora e di firma, è stato eseguito dai carabinieri della Compagnia di Monreale nel quartiere Altarello di Baida dove è stata sgominata una piazza di spaccio: da qui il nome dell’operazione, ‘Altarello’. – continua sotto –
Gli indagati spacciavano cocaina, hashish, crack e marijuana. Queste le accuse: produzione, traffico e detenzione di droga, oltre che tentata estorsione e furto in abitazione.
L’indagine, figlia della precedente inchiesta ‘Panaro’ che aveva già portato a quattro arresti, è nata nell’agosto del 2020 e si è conclusa nel marzo del 2021. Il giro d’affari stimato dai militari era di circa centomila euro annui. Ricostruiti i rapporti criminali e i canali di rifornimento della droga, ma i carabinieri hanno documentato anche un tentativo di estorsione finalizzato a riscuotere il pagamento di una partita di sostanze.
Una taverna abusiva adibita a ritrovo degli ultras del Palermo era la base operativa della banda di spacciatori. Il particolare emerge dall’inchiesta antidroga che ha portato a sei arresti nel capoluogo siciliano. Gli indagati spacciavano cocaina, marijuana, crack e hashish ed erano collegati con altri spacciatori nel vicino quartiere di Bocca di Falco. Nel covo degli ultras rosanero avveniva la preparazione della droga e lo spaccio al dettaglio. – continua sotto –
Due degli indagati sarebbero stati i grossisti della droga che rifornivano la banda. Dalle indagini è emerso anche il tentativo di estorsione: due degli indagati avrebbero chiesto ai gestori della piazza di spaccio il pagamento di un grosso quantitativo di droga risalente a cinque anni prima, riferendo di agire per conto della famiglia mafiosa di Santa Maria del Gesù e che il denaro era destinato al sostentamento dei detenuti del mandamento.
Fatta luce anche su un furto in abitazione, che sarebbe stato commesso da uno degli indagati e per il quale la banda si sarebbe interessata: l’obiettivo era quello di far restituire il maltolto al legittimo proprietario e alleggerire così la presenza delle forze dell’ordine nel quartiere.
Durante l’operazione i carabinieri hanno effettuato una perquisizione presso l’abitazione di uno degli indagati finiti ai domiciliari scoprendo 220 grammi di cocaina pura in cristalli e 2.415 euro in contanti ritenuti provento dello spaccio. IN ALTO IL VIDEO