Aversa, il Premio “Donne per le Donne” alla campionessa Sara Kowalczyk

di Redazione

Aversa (Caserta) – Durante la serata “Donne per le Donne”, lunedì 6 marzo, in un affollatissimo Teatro Cimarosa, organizzata dalle associazioni femminili aversane, si è tenuta anche la premiazione della prima edizione del Premio “Donne per le Donne” che da quest’anno le associazioni di Aversa promotrici dell’iniziativa – Soroptimist Club, Inner Wheel, Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia, Fidapa, Gruppi di Volontariato Vincenziano San Giuseppe Operaio e Sant’Agostino 1, Centro Italiano Femminile, AversaDonna, il Lucernaio – consegnano a donne che, per il loro esempio, i loro successi, il loro impegno, in diversi settori, dall’arte alla cultura, dallo sport alle professioni, hanno reso orgogliosa la comunità aversana. – continua sotto –  

“Abbiamo voluto istituire e dedicare questo premio – hanno detto le presidenti all’unisono – a quelle donne che oltre ad esser un vanto per la nostra terra, possano anche rappresentare un modello positivo per le nuove generazioni. Il premio, in sostanza, non solo è un riconoscimento al talento delle premiate ma vuole esser un vero e proprio omaggio da parte dell’universo femminile che le nostre associazioni rappresentano a 360 gradi, a questi veri e propri esempi sociali. Per il 2023, dopo ampie valutazioni e diverse riunioni, abbiamo assegnato due premi, alla campionessa di spada femminile Sara Kowalczyk, nata ad Aversa da genitori polacchi, e all’attrice Carmen Pommella (di quest’ultima ne tratteremo in un altro articolo per dare giusto spazio ad entrambe le premiate), che è presente nell’unico lavoro italiano quest’anno candidato agli Oscar”.

Quella di Sara Kowalczyk è una storia di immigrazione amore ed integrazione. Con la caduta del muro di Berlino, nel 1989, arrivò ad Aversa dalla Polonia, alla ricerca di lavoro e fortuna, Slavomir Kowalczyk, atleta dei 400 ostacoli. Dopo tre anni circa, lo raggiunse la moglie Ewa Borowa. Per lei venire ad Aversa significò bloccare la sua carriera di schermitrice di livello mondiale e olimpico, perché nell’attesa di aver la cittadinanza italiana, non poteva più gareggiare con la maglia della nazionale polacca. Ciò avvenne proprio nel momento più importante dal punto anche di vista anagrafico della sua carriera sportiva. Dopo qualche tempo di stop forzato, fu ammessa con deroga ai campionati italiani di spada femminile e li vinse, pur non potendo fregiarsi, non essendo ancora cittadina italiana del titolo. La burocrazia fa sempre brutti scherzi.

Ma Ewa e Slavomir, con sacrifici, decidono di restare ad Aversa, e dopo una decina d’anni il loro amore dà due splendidi frutti che completano la famiglia. Nascono prima Sara e poi Albert. Ewa continua a gareggiare conquistando poi nel settore master titoli europei e mondiali. E Sara da piccolissima segue le impronte della madre. Inizia da bambina a tirare di spada e già giovanissima, partecipa ai trofei Topolino, Kinder e altri. A dieci anni diventa campionessa regionale e nel 2012 vince il suo primo titolo italiano a Riccione. – continua sotto –  

Dopo il percorso scolastico dell’obbligo si iscrive al Liceo Sportivo “Jommelli” di Aversa e, nel frattempo, continua a crescere sportivamente, vincendo tanti titoli tra cui ricordiamo il bronzo a squadre agli Europei under 17 di Porec e il bronzo individuale a Sochi sempre Europei under 17. Medaglia d’oro alla Coppa del Mondo under 20 nel 2018, e oro ai campionati italiani under 23 nel 2019 a Forlì. Vince la Coppa Europa a squadre con l’Esercito Italiano nel 2021 a Marcianise. Medaglia d’oro ai giochi del Mediterraneo 2022, attualmente è dentatrice dei Campionati Universitari Italiani, della Coppa Italia under 23 e partecipa alla Coppa del Mondo assoluta, dove poche settimane fa ha battuto nella prova di Barcellona la campionessa olimpica in carica l’estone Belayeva. In forza all’Esercito Italiano, come caporal maggiore e membro della squadra dell’Esercito, prosegue contemporaneamente anche gli studi, essendo iscritta alla Facoltà di Scienze Motorie.

Il premio le è stato consegnato da Rosa Celardo, già dirigente scolastica dello “Jommelli”, quando Sara frequentava l’istituto aversano. E per lei è stata una emozione ricevere il riconoscimento attribuitole delle associazioni femminili in un teatro gremito, proprio dalla sua preside, che ha non solo parlato di Sara ma pure ricordato di quando lei dirigeva il Liceo Jommelli e la madre Ewa collaborava come insegnante di scherma con la scuola.

In sala, oltre ai genitori e al fratello di Sara, era presente anche la nonna, Jadwiga Borowa, giunta dalla Polonia, a cui il direttore artistico dell’evento, Giuseppe Lettieri, ha voluto dedicare un momento con la splendida interpretazione di Sofia Sguazzo al piano, della Ballata n.3 di Chopin, il compositore polacco e per antonomasia il poeta del pianoforte. – continua sotto –  

“Seguo Sara da quando era una bambina – racconta Lettieri – l’ho sempre incoraggiata ed anche promossa mediaticamente, perché lei porta in giro per il mondo il nome della nostra città. Una ragazza che ha validi insegnamenti familiari, una splendida famiglia alle spalle che con sacrifici l’ha sempre sostenuta, ed i risultati, seguendo tenacia passione e talento sono arrivati. Ringrazio anche le associazioni femminili che come me hanno visto in Sara un modello di integrazione e soprattutto un esempio positivo da proporre ai più giovani. Aversa dice così grazie Sara!”.

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