Aversa (Caserta) – Il significato dell’accordo “scacciacrisi” visto da maggioranza e opposizione, ma soprattutto la spada di Damocle della denuncia in procura per falso nel bilancio comunale della consigliera Eugenia D’Angelo. Non si placano le polemiche dopo l’approvazione del piano di riequilibrio voluto dalla Corte dei Conti per evitare il dissesto. – continua sotto –
A spiegare le motivazioni del dietro front dei “Moderati”, che hanno dato nuova linfa all’amministrazione Golia, è l’assessore Giovanni Innocenti: «Si è cercato di mutuare il modello De Luca, ovvero lo schema regionale, qui ad Aversa. Da tempo abbiamo lamentato una mancata condivisione dell’azione politico-amministrativa. Vorremmo dare un contributo, questo non può prescindere dal rispetto per l’esercizio del nostro ruolo, non abbiamo mai chiesto poltrone, anzi spesso abbiamo fatto passi indietro e di lato per favorire la stabilità della maggioranza».
«Sovente siamo chiamati a deliberare all’ultimo secondo – sottolinea Innocenti – su provvedimenti che meriterebbero una più ampia condivisione e programmazione. Abbiamo sempre mostrato il nostro disappunto su questa pianificazione “last second”. Perché fino ad oggi lo abbiamo accettato? Perché manteniamo gli impegni assunti, perché verremmo davvero dare un contributo ed essere tra i protagonisti del rilancio amministrativo e della città, ma questo non può più essere il motivo che ci porta ad accettare sempre e comunque tutto. In ogni occasione dove c’è stata da assumere una responsabilità per la nostra città, abbiamo risposto “presente” e lo faremo anche questa volta, con un unico auspicio, che nei prossimi giorni la maggioranza possa sedersi intorno ad un tavolo e lavorare ad una pianificazione compartecipata, questa per noi rappresenta l’unica condizione imprescindibile».
Sulla stessa scia Federica Turco di “Noi Aversani”: «Abbiamo approvato il piano di riequilibrio, un piano di durata decennale, che si basa su una serie di interventi mirati a ridurre il debito pubblico e rilanciare l’economia. Non sono stati momenti facili, dopo le prescrizioni della Corte dei Conti, abbiamo salvato la città dal dissesto finanziario in continuità con la politica di risanamento messa in campo da questa amministrazione. Non c’è nessuna crisi, c’è una normale dialettica interna (e ben venga), un confronto. Nessun ricatto e nessuna spartizione di poltrone». – continua sotto –
Di tutt’altro tenore la dichiarazione del Dem di opposizione Paolo Santulli: «Qualcuno, forse, si era illuso che qualche suo residuo di dignità avrebbe indotto il sindaco a mollare la poltrona e a dimettersi? Golia, ancora una volta, di fronte all’incubo di tornare a casa e quindi di rimettersi dietro al bancone di una farmacia e di rinunciare così al sostanzioso assegno mensile di sindaco, più che calarsi le brache, si è completamente denudato e prostrato e ha accettato tutte le condizioni impostegli dai Moderati per farli partecipare al consiglio e quindi a non farsi sfiduciare».
Più particolare la posizione di Eugenia D’Angelo, Dem, che da tempo si è data allo studio dei conti dell’ente: «Ho le prove. In settimana presenterò esposto-querela per false attestazioni e certificazioni nei rendiconti approvati dal 2020 al 2022 e nei relativi bilanci di previsione. La prova di quanto affermo è contenuta nel Piano di riequilibrio finanziario pluriennale portato all’attenzione del Consiglio Comunale per l’approvazione. Hanno manipolato l’entità dei debiti fuori bilancio, sottostimandoli, occultandoli, per evitare la dichiarazione di dissesto già nel 2020. Hanno manipolato l’entità del contenzioso, sottostimandolo, per evitare di appostare il Fondo Contenzioso e il Fondo Rischi Legali nella misura corretta. Hanno sopravvalutato i crediti e sottovalutato i debiti attestando equilibri inesistenti».