Aversa (Caserta) – Lunedì mattina l’ennesimo sequestro di un dehors, quello del «Baroma», a pochi passi dalla casa comunale, dopo quelli di altri due locali situati accanto allo storico bar del centro. E, intanto, si inasprisce sempre di più la guerra tra amministrazione e commercianti, che affermano: «La morte del commercio in centro porta la firma dell’amministrazione Golia». – continua sotto –
La Confcommercio, insieme ai comitati di categoria Condominio del Seggio e Aversa Centro Commercio Vivo, si rivolgono al prefetto chiedendogli un incontro per discutere delle problematiche inerenti alle autorizzazioni per relativa occupazione di suolo pubblico con installazione di dehors, pedane, tavoli. Ad oggi nella città normanna si sta assistendo, come sostengono i commercianti, ad un’interpretazione restrittiva delle norme che regolano il settore. Al di là della situazione nazionale, dove i diversi governi che si sono succeduti in questi ultimi anni hanno tutti cercato di facilitare le attività dei titolari dei locali di somministrazione, ad Aversa si sta assistendo a sequestri di dehors e a contravvenzioni oltre a blocco di rinnovi di autorizzazione ad occupare suolo pubblico. Il nocciolo sta nell’interpretazione del termine carreggiata. Per il comandante della Polizia Locale, Antonio Piricelli, non possono essere consentite occupazioni con tavolini e dehors sugli stalli di sosta.
«Ad Aversa – affermano i commercianti – non funziona così, infischiandosene dei vari decreti-legge e delle varie proroghe in materia, è da settembre 2022 che molte attività vengono costantemente multate (in alcuni casi si parla di 15/20 verbali per attività) con le conseguenti chiusure forzate (ogni 3 verbali, 5 giorni di chiusura). Questa azione repressiva da parte dell’Amministrazione e della Polizia Locale, oltretutto, va in completa antitesi rispetto alla delibera dell’aprile 2021 firmata da loro stessi che cita testualmente: “tutte le autorizzazioni decadranno il 30 giugno 2021 estensibili in automatico con eventuali proroghe governative che prevedano la possibilità di estendere la superfice di occupazione di suolo pubblico».
Nonostante questa previsione, ad Aversa si registrano sequestri di dehors con relative denunce penali per abusi edilizi. Gli imprenditori passano a spiegare: «Viene asserito che in base all’articolo 20 del Codice della Strada è vietata ogni tipo di occupazione della carreggiata. Sulla base di questo articolo vengono elevate sanzioni, chiusure di attività e sequestro dei dehors definendo tali occupazioni pericolose. Essendo questa una situazione per noi del tutto paradossale ed avendo già ricevuto in passato le dovute autorizzazioni firmate e sottoscritte con relativo parere favorevole della Polizia Locale, ci siamo rivolti ad alcuni professionisti ed esperti del settore nonché avvocati preparati in materia». – continua sotto –
E qui giunge la opposta visione che i commercianti supportano non solo con sentenze della Cassazione, ma anche con previsti di regolamenti di diverse città oltre che della stessa Aversa. La Cassazione, tra l’altro, ha statuito: «per il fatto stesso che l’amministrazione ha destinato alla sosta parte della strada, ha escluso di fatto e di diritto che i relativi spazi facessero parte della carreggiata da intendersi ragionevolmente come quella parte di strada destinata alla circolazione dei veicoli».
Dall’amministrazione risponde l’assessore alle Attività produttive, Francesco Sagliocco, che evidenzia: «Come amministrazione abbiamo una visione comune del problema e ci siamo sempre dichiarati pronti a cercare di risolvere le diverse fattispecie anche con valutazioni singole. Per questo siamo in contatto anche con i commercianti per trovare una soluzione che soddisfi tutti».
La nota di Piricelli – Qualche settimana fa Piricelli ha inviato ai dirigenti degli uffici Urbanistica e Suap una nota in cui spiega la sua, restrittiva, visione dell’argomento. «Sul territorio comunale – afferma il funzionario comunale – nel periodo antecedente al mio insediamento quale Comandante della Polizia Locale sono stati rilasciati titoli autorizzativi per l’installazione di strutture sulla pubblica strada e precisamente nei posti dedicati agli stalli di sosta per le auto denominate “Dehors”. I principi generali del Codice della Strada vanno nella direzione di garantire la sicurezza e la tutela della salute delle persone nonché la tutela dell’ambiente, nella circolazione stradale. Il Codice della Strada all’articolo 20 consente l’autorizzazione dell’occupazione della carreggiata a condizione che venga predisposto un itinerario alternativo per il traffico». «Nei centri abitati, – continua – ferme restando le limitazioni e divieti di cui agli articoli ed ai commi precedenti, l’occupazione di marciapiedi da parte di chioschi, edicole od altre installazioni può essere consentita fino ad un massimo della meta della loro larghezza, purché in adiacenza ai fabbricati e sempre che rimanga libera una zona per la circolazione dei pedoni larga non meno di due metri. Le occupazioni non possono comunque ricadere all’interno dei triangoli di visibilità delle intersezioni». – continua sotto –
«In merito al rilascio di autorizzazioni per dehors e/o rinnovi di autorizzazioni, al rilascio di autorizzazioni per occupazione di suolo pubblico per tavolini e sedie invito e diffido – avverte Piricelli – i dirigenti in indirizzo a tenere in considerazione quanto di seguito riportato: l’installazione di dehors e l’apposizione di tavolini e sedie sulla pubblica strada può essere concessa a condizione che: la zona dove vengono autorizzati sia adibita esclusivamente ad area pedonale; i dehors, i tavolini e le sedie siano allocati adiacenti al locale; venga sempre rispettato il codice della strada. Nelle altre zone o aree, sulla pubblica strada o negli stalli dedicati al parcheggio dei veicoli, non può essere concessa l’installazione di dehors e l’occupazione di suolo pubblico per sedie e tavolini. Non possono essere autorizzati in prossimità delle intersezioni». Il capo dei caschi bianchi aggiunge anche che «relativamente a quanto sopra descritto per quanto attiene la materia del codice della strada è necessario il nulla osta della Polizia Locale».