26enne ucciso in agguato a Sant’Antimo, 4 fermi. Un altro giovane salvo grazie a borsello

di Redazione

Quattro persone sono state sottoposte a fermo di indiziato di delitto per l’agguato dello scorso 8 marzo, a Sant’Antimo, in provincia di Napoli, nel quale rimase ucciso Antonio Bortone, 26 anni, e ferito Mario d’Isidoro, di 29. – continua sotto –

Ad eseguire il provvedimento, emesso dalla Procura antimafia di Napoli, sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna che conducono le indagini sull’episodio verificatosi in via Solimena, in una zona di edilizia popolare.

Si tratta di C.M., 34 anni, del quartiere Scampia di Napoli, V.G., di 31, L.M., 23, entrambi di Sant’Antimo, e C.F., 31enne di Grumo Nevano, ai quali sono contestati i reati di omicidio e tentato omicidio, aggravati dalle modalità mafiose. L’agguato, infatti, è considerato legato a dissidi tra i clan camorristici della zona.

Durante il raid furono esplosi numerosi colpi di arma da fuoco (17 i bossoli trovati sul luogo) che non diedero scampo a Bortone, lasciato riverso a terra nel cortile del complesso residenziale, e ferirono D’Isidoro, riuscito a salvarsi solo grazie ad un borsello, indossato a tracolla, che deviò la traiettoria di alcuni proiettili. D’Isidoro fu ricoverato all’ospedale di Aversa (Caserta), per poi essere dimesso. IN ALTO IL VIDEO

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