Fallimento SVB, banca chiusa da autorità California. Paura anche sui mercati europei

di Redazione

La Silicon Valley Bank è stata chiusa dalla Federal deposit insurance corp, l’autorità di regolamentazione della California, che ha preso il controllo dei depositi. L’agenzia ha annunciato di avere costituito una nuova banca in cui far confluire tutti gli asset di Svb: la Deposit Insurance National Bank di Santa Clara. I clienti assicurati potranno accedere ai propri fondi a partire dalla mattina di lunedì 13 marzo. Tutti gli altri clienti potranno avere accesso a un dividendo dei depositi, entro la prossima settimana. – continua sotto –

Perdite per 2 miliardi – La Silicon Valley Bank è il 16esimo gruppo bancario degli Stati Uniti ed è sempre stata focalizzata nel settore tech. A seguito di alcuni pessimi investimenti (soprattutto titoli di Stato Usa) ha registrato una perdita di circa 2 miliardi di dollari e si è quindi trovata a corto di liquidità. Ha tentato con una emissione di azioni pari a 2,2 miliardi di dollari di tirare il fiato ma è stato un tentativo vano: gli investitori non hanno accettato.

Corsa agli sportelli – La caduta di Svb è stata accelerata da alcune società di venture capital – inclusa Founders Fund di Peter Thiel – che hanno consigliato alle aziende in portafoglio di ritirare i soldi dall’istituto. Un consiglio che si è tramutato in una fuga e in un fallimento nel giro di meno di 48 ore. E dato che nessuna banca ha nei depositi tutta la liquidità versata dai clienti (molti soldi sono investiti in strumenti a lungo termine) si è temuta una corsa agli sportelli tale da creare una “morte” dell’istituto.

Il precedente della Silvergate Capital Corp – La Casa Bianca, insieme al Tesoro, segue gli sviluppi e monitora quanto sta accadendo. Alle prime difficoltà Svb ha cercato prima di rassicurare e poi di rafforzarsi raccogliendo nuovi fondi. Un’operazione disperata che, però, non è riuscita avviando una spirale finita poi fuori controllo con il fallimento. Per la California si tratta della seconda banca persa in pochissimo tempo: oltre a Svb infatti Silvergate Capital Corp ha deciso di chiudere le sue attività e procedere con la liquidazione. – continua sotto –

Effetto aumento tassi – Il caso Silicon Valley Bank, affermano alcuni osservatori, mostra gli effetti degli aumenti dei tassi di interesse da parte della Fed sulla liquidità. I problemi di Svb affondano le radici al picco del boom dell’industria tecnologica, quando la società ha deciso di parcheggiare 91 miliardi di dollari di depositi in titoli legati ai mutui e Treasury che erano bollati come sicuri ma che ora valgono 15 miliardi in meno di quando sono stati acquistati da Svb a causa degli aumenti dei tassi. Con il fallimento i 175 miliardi di dollari di depositi, inclusi quelli di alcuni dei nomi maggiori del mondo tecnologico, finiscono sotto il controllo della Federal Deposit Insurance Corp.

Nuova banca – L’agenzia federale ha già creato una nuova banca, la National Bank of Santa Clara, per i depositi e i gli asset di Svb: il nuovo istituto sarà operativo da lunedì 13 marzo per facilitare i prelievi da parte degli clienti dell’istituto fallito.

I numeri della Svb – Al 31 dicembre 2022, Silicon Valley Bank aveva circa 209,0 miliardi di dollari di attività totali e circa 175,4 miliardi di dollari di depositi totali. Al momento della chiusura, l’ammontare dei depositi eccedenti i limiti assicurativi non era determinato. L’ammontare dei depositi non assicurati sarà determinato una volta che la Fdic avrà ottenuto ulteriori informazioni dalla banca e dai clienti. – continua sotto –

“Non è un’altra Lehman Brother” – Secondo gli analisti non c’è un nuovo rischio Lehman Brother. La Silicon Valley Bank è stata fondata nel 1983 da Bill Biggerstaff e Robert Medearis durante una partita di poker. Il suo primo ufficio è stato aperto nel 1983 in North First Street a San Jose. L’ufficio di Palo Alto è stato aperto nel 1985. La sua strategia di business è stata di raccogliere depositi da imprese finanziate tramite capitale di rischio. Si è poi ingrandita nel settore bancario e finanziario degli stessi venture capitalist e ha aggiunto servizi volti a consentire alla banca di mantenere i clienti man mano che si consolidavano dopo la loro fase di avvio. Nel 1986, Svb si fonde con National InterCity Bancorp e apre un ufficio a Santa Clara. Nel 1988, la banca porta a termine la sua Ipo per lo sbarco in Borsa raccogliendo 6 milioni di dollari. Nel 1990 la banca apre il suo primo ufficio sulla costa orientale, vicino a Boston. L’anno successivo, la banca si internazionalizza con il lancio delle società Pacific Rim e Trade Finance.

Grandi gruppi azionisti – Alle spalle di Silicon Valley Bank ci sono anche grandi nomi. Il colosso della finanza Vanguard ha il 10,8%, State Street il 5,2%, Blackrock il 5% e Jp Morgan un altro 3,6%.

Paura in Europa – Questo fallimento porta con sé un clima di incertezza su tutto il settore bancario tant’è vero che anche in Europa tutti gli istituti quotati hanno chiuso in calo. Ma non è tanto il crac di Svb a far paura quanto il campanello d’allarme che suona: potrebbe essere il primo segnale di un problema più serio legato al sistema creditizio?

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