Mercoledì 19 aprile, alle ore 10, Djamila Riberio sarà a Casa Cidis, in via Stefano Brun 1 per presentare il suo ultimo libro edito da Capovolte Edizioni, tradotto in Italia da Francesca De Rosa con la prefazione di Igiaba Scego. – continua sotto –
Dieci lezioni brevi per comprendere le origini del razzismo e combatterlo. Dal privilegio bianco che produce disuguaglianze alla presa di coscienza dei processi storici che producono ancora oggi la violenza razzista, il libro traccia un percorso che offre spunti di riflessione e nuovi strumenti per incoraggiare una coscienza di sé, per approfondire la propria percezione del razzismo e costruire nuove pratiche per trasformare il presente.
La tappa napoletana di Casa Cidis sarà un’occasione per ragionare insieme sullo stato dell’arte. Djamila Riberio scrive in un Brasile dove appena il 10% dei libri scritti tra il 1965 e il 2014 è opera di autori neri, dove oltre il 61% della popolazione carceraria è nera, e dove tra il 2003 e il 2013 il tasso di omicidio di donne nere è aumentato in maniera esponenziale (54%), il razzismo culturale è ancora molto vivo. Anche in Italia la piramide dell’odio tracciata dall’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) mette al primo posto le persone aggredite per motivi etnico-razziali: il 2021 ha registrato 709 casi rispetto ai 545 del 2020. Alle persone aggredite per il “colore della pelle”, vengono rivolti insulti che ricalcano un copione rigido e caro al vocabolario razzista: «negro di merda», «marocchino di merda», «clandestino», «vattene», «ritorna da dove sei venuto».
Senza imporre una epistemologia della verità, “Piccolo manuale antirazzista e femminista” con chiarezza espositiva, concretezza dei concetti, dialogo con importanti femministe nere contemporanee, accessibilità di lettura riflette su temi fondamentali per la costruzione di lotte femministe e antirazziste, adottando una prospettiva non occidentalocentrica. Un passaggio fondamentale del cammino decoloniale necessario al rovesciamento dell’egemonia oligarchica, bianca, patriarcale e razzista che da secoli logora la società. – continua sotto –
Djamila Ribeiro – Nata a Santos, in Brasile, nel 1980, Djamila Ribeiro ha conseguito il Master in Filosofia Politica all’Università Federale di San Paolo. Fondatrice e coordinatrice della collana editoriale Feminismos Plurais (marchio Sueli Carneiro/Polén Livros), in un solo anno ha promosso la pubblicazione di sei autrici e autori neri, superando le 70mila copie vendute in Brasile. La collana ha avuto un importante riflesso sul dibattito pubblico e ha democratizzato l’accesso alla conoscenza nel Paese sudamericano, grazie a prezzi accessibili e linguaggio didattico. Djamila Ribeiro è autrice anche di altri titoli di successo, come Quem tem medo do feminismo negro? (Companhia das Letras, 2018) e Pequeno Manual Antiraccista (Companhia das Letras, 2019).
Djamila Ribeiro sta facendo storia in Brasile, imponendosi nel dibattito pubblico grazie alle sue opere che si concentrano su temi come il femminismo nero, il razzismo, l’empowerment femminile. Editorialista per le testate Folha de Sao Paolo e Marie Claire Brasil, il suo volto e il suo pensiero sono noti anche in campo internazionale. Già ospite negli studi della televisione cinese Chinese Global Television Network (Cgtn) e di Al Jazeera, nel 2019 Djamila Ribeiro è stata inserita dalla Bcc nella lista delle 100 donne più influenti del mondo, come figura impegnata nel movimento per i diritti delle donne afrodiscendenti. Molti i riconoscimenti internazionali ricevuti tra cui, nel 2019, il prestigioso Prince Claus Awards, premio legato al ministero degli Affari Esteri dell’Olanda, la cui cerimonia si è tenuta il 4 dicembre ad Amsterdam.
Molto popolare anche sui social network, conta quasi mezzo milione di follower su Instagram e su Facebook.