Aversa, scontro sui dehors: mentre fioccano multe, Villano cerca di trovare soluzione

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Giorno della verità, almeno nelle intenzioni dell’amministrazione guidata dal sindaco Alfonso Golia, per mettere pace tra la politica locale e gli operatori dei locali di somministrazione, non solo della movida cittadina, che si sono visti in questi giorni di fine settimana lungo, grazie al ponte del 25 aprile, bersagliato da multe. – continua sotto –

Oggi, infatti, dovrebbe tenersi un incontro nella casa comunale voluto dal vicesindaco Marco Villano che è quello che più si sta spendendo nel tentativo di risolvere la situazione insieme al collega con delega alle Attività produttive, Francesco Sagliocco, mentre si registra un silenzio imbarazzato e imbarazzante da parte dell’assessore delegato alla Polizia municipale, Giovanni Innocenti, impegnato nel cercare di trovare un equilibrio tra quanto voluto dalla parte politica, e da una legge dello Stato, e l’interpretazione quantomeno particolare del comandante dei caschi bianchi aversani, Antonio Piricelli. “Ho invitato a parteciparvi – ha dichiarato Villano, che ha annunciato anche la presenza del primo cittadino – il dirigente del settore Giovanni Gangi, i due colleghi assessori interessati e il comandante. Spero si risolva la questione cercando di porre fine a questo corto circuito che si è verificato”.

Il problema, intanto, rimane. C’è anche chi ne ha ricevute ben tre di multe in quattro giorni, per una somma complessiva che tocca quasi i 450 euro, nonostante avesse fatto notare che aveva inviato una pec agli uffici comunali competenti (Suap – Sportello  unico per le attività produttive e Comando di Polizia municipale) con la quale comunicava di voler usufruire della proroga concessa dal decreto Milleproroghe delle autorizzazioni ad occupare suolo pubblico con i tavolini e le sedie nelle immediate vicinanze del locale. “Una circostanza – ha dichiarato il titolare dell’esercizio coinvolto – che ho fatto inserire anche a verbale, ma è come se non avessi parlato. Un particolare che mi ha portato a contattare il mio penalista che sta valutando la possibilità di una denuncia per abuso di potere contro quella che è una persecuzione palese, ma anche un incubo. Ho tenuto la serranda abbassata per due mesi. Poi la politica, anche grazie ad una delibera di giunta, ha deciso che potessimo usufruire della proroga, cosa inutile visto che c’era anche il Milleproroghe, ma nessuno ha riferito questo particolare ai vigili che mi hanno inflitto tre contravvenzioni e minacciato di denuncia penale se non avessi rimosso i tavolini nell’immediato. Una circostanza simile l’hanno vissuta diversi miei colleghi”.

Insomma, il problema sembrerebbe essere quello di sempre: il concetto di carreggiata stradale che non può essere occupata da tavolini, gazebo e dehors. Quella più permissiva accolta dall’amministrazione comunale e supportata da decine di sentenze anche di Consiglio di Stato e Corte di Cassazione e quella più restrittiva fatta proprio dal comandante Piricelli. – continua sotto –

“Questa assenza della politica – hanno dichiarato gli esponenti delle diverse associazioni di categoria – sta mettendo a repentaglio la tenuta non solo economica ma anche sociale della città. Aversa è da sempre considerata città di terziario. Qui vengono migliaia di potenziali clienti dai comuni dell’agro aversano e dell’hinterland settentrionale partenopeo. Se non possono prendere nemmeno un caffè seduti all’aperto con l’arrivo della bella stagione, si indirizzeranno altrove e molti di noi saranno costretti a chiudere”.

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