Aversa, “tentata violenza sessuale”: architetto condannato in primo grado

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Condanna per l’aversano Alfredo Maria Pozzi per tentata violenza sessuale per un episodio avvenuto in Sardegna nell’estate del 2012. – continua sotto –

Il noto architetto, secondo la ricostruzione fatta dal tribunale di Olbia, era rientrato nell’abitazione di famiglia a Porto Cervo, alle 3 del mattino dopo aver trascorso con gli amici una serata di festa in un locale della Costa Smeralda.

Secondo la sentenza di primo grado – per cui non definitiva e che, quindi, non dimostra affatto la colpevolezza dell’uomo, presunto innocente sino al terzo grado di giudizio – Alfredo Maria Pozzi sarebbe rientrato a casa in stato di alterazione dopo aver bevuto e sarebbe penetrato nella stanza in cui una domestica dormiva, tentando di abusare di lei sessualmente, non prima di averle strappato di dosso la camicia da notte. Sempre secondo i magistrati del tribunale di Olbia, avrebbe avuto anche un atteggiamento violento colpendola con calci e pugni mentre la malcapitata tentava di sottrarsi alla violenza urlando e difendendosi per scappare. Cosa che le riusciva e, una volta fuori dall’abitazione, veniva avvistata e soccorsa da alcuni vigilantes. Per l’uomo, invece, l’arresto, con il beneficio dei domiciliari, con l’accusa di violenza sessuale. – continua sotto –

A oltre dieci anni dall’accaduto, nella giornata di giovedì la sentenza di primo grado. Pozzi, difeso dall’avvocato Agostinangelo Marras, è stato condannato a due anni e tre mesi di reclusione per tentata violenza sessuale. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a tre anni e quattro mesi. Il collegio giudicante, presieduto dal giudice Caterina Interlandi, ha derubricato il reato da violenza a tentata violenza sessuale. La vittima si era costituita parte civile ed era rappresentata dall’avvocato Ivano Iai, noto, tra l’altro, per essere stato il legale del cardinale Becciu.

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