Gricignano (Caserta) – L’antenna in piazza si può fare. Il Tar Campania ha accolto il ricorso presentato da “Iliad”, ottenendo l’annullamento del provvedimento con cui l’Ufficio tecnico comunale aveva revocato la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) per l’installazione di un ripetitore telefonico 5G “apparso” nel novembre scorso in via Simonelli, tra piazza Municipio e via Sant’Antonio Abate, in pieno centro storico, ordinando anche la demolizione delle opere ritenute abusive. – continua sotto –
Provvedimento “tardivo”, quindi “illegittimo” – Ma la settima sezione del tribunale amministrativo regionale ha giudicato “illegittimo” il provvedimento del Comune di Gricignano, non costituitosi (sorprendentemente) in giudizio, poiché l’istanza di autorizzazione presentata da Iliad si intende accolta per “silenzio-assenso” essendo trascorso il termine di 90 giorni per comunicare all’interessato un atto espresso di diniego. Tra l’altro, sottolinea il Tar, “tardiva” è anche la contestazione del contrasto con il regolamento comunale in materia di localizzazione degli impianti, “non sussistendo l’interesse pubblico che giustificherebbe il ritiro dell’autorizzazione rilasciata” seppur in modo “tacito”. Oltre a ritenere il ricorso infondato, il tribunale ha anche condannato il Comune al pagamento delle spese di giudizio, pari a 1500 euro più oneri.
Comune non costituito in giudizio. Sindaco: “Verificheremo” – A destare perplessità, intanto, è la mancata costituzione in giudizio del Comune di Gricignano. E’ chiaro che un legale di parte avrebbe potuto far valere le ragioni dell’Ente soprattutto sulla questione del regolamento comunale per l’installazione e l’esercizio degli impianti di telecomunicazione che, all’articolo 8, comma 3, prevede che “la pianificazione, in ogni caso, deve essere concertata tra i comuni e i gestori per la predisposizione di adeguati piani di sviluppo della rete, che tengano prioritariamente in conto della eventuale presenza nell’area di interesse di siti di proprietà pubblica per le installazioni”. Sul punto il sindaco Vincenzo Santagata, al quale abbiamo chiesto spiegazioni, si è riservato di chiarire dopo una verifica presso gli uffici comunali preposti.
Il caso – La vicenda tiene banco nel dibattito pubblico e sui social da mesi. Molte le critiche piovute all’indirizzo dell’amministrazione Santagata principalmente per due questioni: una di ordine prettamente politico, poiché il proprietario dell’immobile su cui è collocata l’antenna è una società di cui il vicesindaco Giuseppe Diretto è amministratore unico; l’altro di carattere tecnico, dal momento che, in virtù di un regolamento approvato dal Consiglio comunale nel 2009, l’impianto poteva essere ospitato su un edificio o terreno pubblico e nel rispetto di determinati criteri stabiliti all’epoca a tutela della salute pubblica. A tal proposito, il gruppo di opposizione consiliare “Gricignano al Centro”, guidato dal capogruppo Vittorio Lettieri, presentò ad inizio gennaio una diffida all’area tecnica, alla Polizia Locale e al sindaco, girandola per conoscenza anche alla Prefettura di Caserta, affinché non venisse autorizzata, o comunque sospesa, l’installazione del ripetitore. Un’iniziativa che sortì poco dopo qualche effetto: l’ufficio tecnico comunale, infatti, avviò il procedimento per “presunta nullità del provvedimento” e ne seguì l’annullamento della Scia. Ma, come ha sentenziato il Tar, era già troppo tardi.