Mozzarella Dop, Confagricoltura Caserta: “Assalto della Regione agli allevamenti bufalini”

di Redazione

“La Regione abbandona il territorio vocato e sancito dal disciplinare di produzione della Mozzarella di Bufala Dop, proponendo di allargare alle Province di Benevento e Avellino l’areale di produzione del latte di bufala da utilizzare per la produzione della Mozzarella”. È quanto è emerso, come spiega Raffaele Puoti, presidente di Confagricoltura Caserta, durante il convegno di apertura del “CampaniAlleva 2023” tenutosi a Benevento nei giorni scorsi. – continua sotto – 

“Dopo un piano di eradicazione delle malattie sanitarie – dichiara Puoti – che ha dimostrato, a distanza di un anno e più dalla sua applicazione, l’inefficacia della norma, visto l’incessante abbattimento dei capi bufalini e, soprattutto, l’inarrestabile diffusione delle malattie anche con l’adozione di prescrizioni strutturali e impiantistiche imposte negli stabilimenti, la Regione punta ad allargare l’areale di produzione. Idee prive di una logica economica di tutela e valorizzazione di un territorio in cui storicamente la produzione del latte di bufala e della relativa mozzarella Dop costituiscono un comparto agricolo trainante”.

“Prima si impoverisce e si indebolisce il comparto – incalza Puoti – attraverso irragionevoli norme coercitive e repressive che stanno determinando la continua chiusura di allevamenti bufalini e poi si allarga l’areale di produzione del latte e della relativa mozzarella. Anziché sostenere il comparto lo si distrugge, sbandierando una fantomatica bandiera di allevamenti altamente strutturati e sanitariamente indenni ‘come quelli della Baviera e dell’Olanda’, ripetutamente e impropriamente richiamati a riferimento dalla Regione”.

“Riteniamo – continua il presidente della Confagricoltura casertana – che ad oggi, come più volte sollecitato, la Regione deve risolvere prima di ogni cosa e in maniera prettamente scientifica la problematica sanitaria che attanaglia gli allevamenti bufalini che è anche connessa allo status degli stabilimenti, i cui auspicati rinnovamento e riqualificazione devono procedere, necessariamente, con tempi diversi dall’emergenza sanitaria. “Risoluzione che sfugge alla Regione, la cui attenzione è incentrata alla semplice ed esclusiva chiusura degli allevamenti per abbattimento più che sostenere il futuro stesso degli stabilimenti. Prova ne è, appunto, l’idea di allargamento dell’areale di produzione, per giunta, in zone storicamente non vocate alla produzione di latte di bufala e men che meno della Mozzarella”. – continua sotto – 

“Non vorremmo – conclude – che la Regione sia caduta in una trappola di chi vuole, con il cavallo di Troia dell’allargamento dell’areale di produzione, introdurre modifiche sostanziali al processo di lavorazione della Mozzarella Dop, come già tentato in passato e prontamente e fortemente avversato da Confagricoltura”.

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