Teverola, Barbato invita commissario a proseguire opere programmate. E accusa: “Ricattati e traditi”

di Antonio Taglialatela

Teverola (Caserta) – Si è insediato ufficialmente il commissario straordinario Francesco Montemarano, nominato dal prefetto Giuseppe Castaldo per gestire le sorti del Comune di Teverola dopo lo scioglimento del Consiglio comunale causato dalla sfiducia subita in Assise da Tommaso Barbato. Proprio l’ex sindaco, stamani, si è recato nella casa comunale per incontrare il viceprefetto, augurargli buon lavoro ed informarlo di tutte le iniziative poste in essere e già nelle disponibilità degli uffici. – continua sotto –

Le opere lasciate in sospeso – “In particolare, ho chiesto al dottor Montemarano – fa sapere Barbato – di chiudere la gara e affidare il cantiere per la costruzione della nuova mensa scolastica, in modo da far iniziare i lavori a giugno ed evitare disagi all’apertura del nuovo anno scolastico. Stessa cosa dicasi per la tensostruttura, dove la messa in opera sarebbe partita a breve. Ho evidenziato, inoltre, di procedere con il restyling di via Milano attraverso il rifacimento del manto stradale, l’installazione dei nuovi pali per la pubblica illuminazione e il potenziamento dei sottoservizi. Come accaduto recentemente per via Salzano. L’ho poi informato anche dei lavori in corso per l’ammodernamento della villetta comunale in via Campanello con l’installazione delle nuove giostrine, nonché della riqualificazione da monitorare dei vialetti all’interno del cimitero comunale”.

Pnrr e collaudo Via Roma – I tempi sono assai stretti, ma l’ex sindaco auspica nella celerità del commissario, “il quale – continua Barbato – mi ha già garantito la sua determinazione nel rispettare le scadenze per mettere in salvo i finanziamenti Pnrr ottenuti e nel riuscire a terminare ciò che assieme alla mia squadra avevo iniziato. Su questa linea, è stata mia premura indirizzarlo verso le pratiche per il collaudo di via Roma: l’Ufficio tecnico era infatti riuscito a raggiungere un accordo con il direttore dei lavori che presto avrebbe garantito la chiusura del cantiere e la possibilità per i commercianti di fare richiesta per l’occupazione del suolo pubblico”.

“Spero che la comunità possa giovarne” – Nonostante l’amarezza di un’esperienza di governo terminata con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato, Barbato dice che gli “rincuora il fatto che tutti questi progetti siano stati curati e seguiti nel corso della mia amministrazione, aspettando di vederli realizzati quanto prima. Le esperienze politiche possono pure concludersi repentinamente, ciò che rimane sono le buone azioni messe in atto e di cui mi auguro, ben presto, tutta la collettività ne possa giovare”. – continua sotto –

“Non smetterò di adoperarmi per i cittadini” – Parlando del prossimo futuro, Barbato ci tiene a sottolineare: “Io sono qui e continuo a sostenere le esigenze dei miei concittadini e di Teverola. Quando, quattro anni fa, mi è stata data l’opportunità di essere primo cittadino non ho mai smesso di adoperarmi per regalare ai cittadini la Teverola del domani, e lo dimostrerò!”.

“Hanno creato il fantasma della Zona Pip” – Un ottimismo, quello di Barbato, che comunque non spazza via le polemiche per la fine anticipata della consiliatura, determinata, oltre che dai voti dell’opposizione e dei dissidenti di “Teverola Sostenibile”, in particolare dalle consigliere Antonella Di Martino e Angela Improta, che ricoprivano, rispettivamente, i ruoli di vicesindaco e presidente del Consiglio comunale. “Scelte legittime, ma che di politico hanno ben poco. – commenta Barbato – Alla base della mozione di sfiducia, approvata in toto da nove consiglieri, vi è una ragione puramente pretestuosa: il chimerico insediamento di una nuova Zona Pip è stato il fantasma che ha infestato questa amministrazione negli ultimi due anni, dando adito a delle supposizioni che, a conti fatti, non si sono mai concretizzate. La realtà è che l’intenzione di avviare un ‘effetto domino’ delle attività produttive su suolo agricolo – come impropriamente dichiarato dalla presidente del Consiglio Comunale – non è neanche mai stata lontanamente ipotizzata. Peccato, perché per le infondatezze di qualcuno si è conclusa prima del tempo convenuto un’esperienza politica che, fin dal principio, ha posto in essere il programma che avevamo presentato agli elettori”.

“Il nostro è stato un lavoro enorme” – L’ex sindaco parla dell’operato svolto in quattro anni: “Il lavoro all’interno delle mura del palazzo municipale è stato enorme, lo dimostrano le opere di rifacimento, molte delle quali sulla via della conclusione, e i numerosi finanziamenti ottenuti – già in cassa e in fase esecutiva – che avrebbero dato lustro alla nostra città. Mi riferisco al progetto del parco pubblico, all’agognata restaurazione del cimitero comunale, alla nuova mensa scolastica, alla riqualificazione di via Cavour e di via Garibaldi. Grandi opere pubbliche che sarebbero partite a breve, dopo un ultimo passaggio in bilancio. Mi sono adoperato solo per gli interessi pubblici della comunità teverolese; a nulla valgono le ingiurie che vorrebbero tradurre il tutto ad un mero affare personalistico. Anche i problemi relativi alla carenza di personale negli uffici sono stati una sfida per me da affrontare con responsabilità: lascio questo posto con la consapevolezza e la soddisfazione di aver contribuito alle nuove assunzioni”. – continua sotto –

“Ricattati e traditi” – E qui lancia l’affondo a chi ha affossato la sua amministrazione: “L’individualismo di coloro che hanno votato la sfiducia non ha permesso che questa profusione di bene comune potesse continuare. Dapprima con ricatti che ambivano a tenerci sotto scacco, e infine con un tradimento alla mia fiducia negato addirittura pochi istanti prima di mettere piede in aula consiliare per l’ultima Assise. Tanta era la loro apprensione, da non essere nemmeno riusciti a portare a segno la sfiducia in Consiglio comunale democraticamente come avrebbero voluto, rendendo obbligatorio il passaggio da un notaio. E se è vero che ‘chi la fa, l’aspetti’, bisogna considerare anche la predisposizione oramai accreditata di qualcuno nel fare da ‘ago della bilancia’ quando si tratta di porre fine all’amministrazione comunale di cui fa parte. Chi sarà il prossimo?”.

“Hanno preferito lasciare città lasciata senza guida” – Chiedendo scusa ai cittadini “che avevano creduto in noi e a quel programma di discontinuità per il quale eravamo stati scelti, lontano dalle logiche politiche del passato che hanno martoriato Teverola”, Barbato conclude ribadendo che “è stato preferito lasciare una città senza guida, proprio nel momento in cui si cominciavano a vedere i risultati di un lavoro complesso, frutto di una squadra che non ringrazierò mai abbastanza, composta da consiglieri comunali e assessori che fino all’ultimo giorno, mi hanno sostenuto, qualcuno anche da lontano, nonostante le difficoltà incontrate”.

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