Migranti, sbarcate a Napoli 75 persone dalla Geo Barents: 41 sono minorenni

di Redazione

“I 75 sopravvissuti, tra cui molte donne e bambini, hanno finalmente toccato terra a Napoli. Ci auguriamo che ricevano l’assistenza e la protezione che meritano e di cui hanno bisogno. Medici Senza Frontiere (Msf) continuerà a fornire supporto e cure alle persone in difficoltà in mare”. Così l’organizzazione internazionale comunica il termine delle operazioni di sbarco a Napoli dei 75 migranti a bordo della Geo Barents. – continua sotto –

Tra gli sbarcati, 41 sono minori, di cui 34 non accompagnati, di età compresa tra i 13 e i 17 anni. Provengono da diverse nazioni dell’Africa subsahariana, 13 sono donne e bambine. “Il Comune di Napoli – fa sapere l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli, Luca Trapanese – si prenderà cura di questi minori non accompagnati con lo stesso modello della volta scorsa: saranno tutti portati al residence dell’Ospedale del Mare dove saranno affidati a una cooperativa del Terzo settore che se ne prenderà cura 24 ore su 24 e dove potranno, grazie alla sinergia con l’Asl Napoli 1, avere un primo incontro per capire se hanno problemi clinici, se hanno una serie di malattie o se stanno bene e poi saranno smistate nelle varie comunità”. “Dobbiamo trovare – ha aggiunto l’assessore – diverse strutture adeguate ad ospitare i minori, sarà un lavoro fatto d’intesa con servizi sociali e Prefettura. Non neghiamo che noi siamo in affanno, le nostre strutture sono sature. Non c’è solo questo sbarco, tutti i giorni arrivano minori non accompagnati che sbarcano in Italia e che poi vengono smistati su tutto il territorio”.

Dal porto di Napoli Juan Matias Jil, capo missione di Medici Senza Frontiere, ha commentato: “Erano scioccati per la situazione, per il momento, ma – ha detto – in termine di salute stanno bene, stabile direi. C’è qualche situazione che stiamo gestendo con l’autorità sanitaria locale ma nulla di grave”. Jil ha raccontato poi la dinamica del soccorso: “Da qualche giorno eravamo a largo della Libia, in acque internazionali, li abbiamo avvistati dal ponte di comando della nave. Era un barchino di legno con 75 persone a bordo. Tutte le persone che erano sul barchino sono state trasferite a bordo. Sicuramente mettersi in questo viaggio – voluto rimarcare – è il risultato della disperazione delle famiglie che devono affrontare questo modo di viaggiare non avendo alternative legali sicure senza rischiare la vita propria e delle persone a cui vogliono bene”. Il capomissione ha evidenziato come nel momento dell’accoglienza a Napoli fosse “tutto molto organizzato” e come il porto sia stato “assegnato subito”.

Il capo missione di Msf ha concluso: “Napoli è lontana 900 chilometri da dove abbiamo prestato soccorso, ci sono tanti altri porti più vicini per una quantità piccola di persone. Dal momento del soccorso fino all’arrivo abbiamo impiegato 72 ore di navigazione con qualche tratta un po’ difficile soprattutto per persone che non sono abituate a essere in mare. Ma abbiamo visto che la pratica è quella di mandarci più lontano, con più giorni per arrivare, con condizioni meteo non ottime, altrettanti giorni per rientrare in zona. Per almeno una settimana non potremo essere operativi dove ci sarebbe un grande bisogno. Finiamo lo sbarco e saremo pronti per partire per continuare la nostra missione di salvare vite nel Mediterraneo centrale”. IN ALTO IL VIDEO

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