“A forza di parlare di festa Scudetto non è che ci portiamo iella da soli e ci si ammoscia lo scudetto? I napoletani già stanno festeggiando in tutta la città e di questo sono preoccupato essendo scaramantico”. Così il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, a margine del convegno in corso al Coni “Il futuro degli stadi in Italia”. – continua sotto –
Festeggiamenti – “Mi sembra un po’ una follia ma fa parte del colore napoletano”, ha poi aggiunto il patron azzurro, parlando ancora dei festeggiamenti in città.
Milan – Mentre commentando la battuta d’arresto con il Milan ha detto di “non essere preoccupato in chiave Champions”.
Lite Spalletti-Maldini – Lo screzio tra Maldini e Spalletti, invece, lo etichetta con un episodio che “ci può stare” perché “quelli sono momenti in cui il risultato di una partita ti può far suscitare reazioni”. – continua sotto –
“Ho tolto pecore nere dalla squadra” – Sulla stagione comunque positiva del suo Napoli individua nel mercato la chiave di volta. “Non aver avuto alcuna difficoltà a levare le pecore nere ha contribuito. – ha concluso – Si può arrivare a scadenza e scegliere di andare via se non ci si sente partenopei. Credo che i giovani che abbiamo oggi si siano resi conto di essere un corpo unico. Finalmente siamo in undici o ventidue, piuttosto che essere in 3 o 5 a essere partenopei”.
Scontri tifosi: “Serve legge Thatcher” – “E’ una storia che dura da 50 anni, finché non si prende la legge della Thatcher, mutandola in Italia, avremo sempre questi problemi”, ha detto De Laurentiis, commentando quanto successo al Maradona con gli scontri tra tifosi azzurri in curva. “Quelli non sono veri tifosi, sono delinquenti ai quali si permette di andare allo stadio, mortificando famiglie e veri tifosi con episodi che sono sotto gli occhi di tutti”, ha concluso.
Procura indaga su scontri ultras – Intanto, la Procura di Napoli sta indagando sulle violenze verificatesi la sera di domenica scorsa sugli spalti dello stadio Maradona in occasione della partita tra il Napoli e il Milan. Lo riportano Il Mattino e Repubblica. Un pool di magistrati, coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Amato, ha delegato accertamenti alla Digos (coordinata dal primo dirigente Antonio Bocelli) in relazione alle aggressioni scoppiate in curva B e sulle presunte imposizioni a cui sarebbero stati sottoposti i tifosi per mano di alcuni gruppi ultrà, i quali avrebbero vietato ai supporters azzurri di tifare e addirittura di dare le spalle al terreno di gioco. I reati ipotizzati al momento sarebbero rissa e violenza privata. – continua sotto –
“Pressioni sulla società” – Le indagini, sempre secondo quanto riportano i due quotidiani, mirano anche a fare luce sulla presunta volontà da parte della tifoseria organizzata di esercitare pressioni nei confronti della società presieduta da De Laurentiis. Al vaglio della Polizia di Stato ci sono già i video degli scontri in curva, innescatisi, sembrerebbe, quando uno dei gruppi ha intonato cori contro il presidente rompendo così il silenzio concordato. Al centro della protesta degli ultrà ci sarebbero soprattutto il “caro-biglietti”, la fidelity-card e, infine, la rigida applicazione delle norme che regolano l’introduzione di bandiere, tamburi e altro materiale utilizzato per supportare gli azzurri.