E’ arrestato a Genova Pasquale Bonavota, inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità facenti parte del “programma speciale di ricerca” del ministero dell’Interno. L’operazione è stata eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia e Genova. – continua sotto –
Bonavota, 49 anni, era ricercato in quanto destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nell’ambito dell’indagine “Rinascita-Scott” coordinata dal procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, poiché ritenuto responsabile dei delitti di partecipazione ad associazione mafiosa con il ruolo di promotore della cosca Bonavota rientrante nella locale di ndrangheta di Sant’Onofrio (Vibo Valentia).
Ricercato dal 28 novembre 2018 per associazione di tipo mafioso e omicidio aggravato in concorso, Bonavota era l’unico esponente rimasto in stato di latitanza a seguito dell’esecuzione dell’operazione “Rinascita-Scott” che ha portato all’arresto di 334 persone ritenuti appartenente alle strutture di ndrangheta della provincia vibonese.
Gratteri: “Indispensabili intercettazioni” – “Un risultato importante – commenta il procuratore Gratteri –, frutto di anni di collaudata sinergia tra il Ros e la Dda. Questa indagine conferma l’indispensabilità delle intercettazioni, senza le quali non saremmo arrivati alla cattura del boss Pasquale Bonavota”. – continua sotto –
Comandante Ros: “Indagine complessa” – “L’arresto – afferma il colonnello Massimiliano D’Angelantonio, comandante del II reparto investigativo del Ros –è il frutto della costante collaborazione tra la Dda di Catanzaro e l’Arma dei Carabinieri in tutte le sue componenti, Ros, Territoriale e Cacciatori. Giunge a seguita di una complessa strategia di contrasto decisa dai vertici del Raggruppamento nei confronti della ‘ndrangheta e che oltre all’operazione Rinascita-Scott ha riguardato anche le operazioni Stige e Petrolmafie sempre coordinate da Dda di Catanzaro”.
Occhiuto: “Grande impegno dello Stato” – “La cattura di Pasquale Bonavota, esponente di spicco della ndrangheta e uno dei quattro super latitanti più ricercati d’Italia, sottolinea ancora una volta il grande impegno profuso dallo Stato nel contrasto alla criminalità organizzata. Quella di oggi è l’ennesima brillante operazione frutto di articolate indagini condotte dal Ros, dai comandi provinciali dei Carabinieri di Vibo Valentia e Genova, e dirette dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri”. Così il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. “A loro – aggiungo – rivolgo il mio sincero apprezzamento, quello della Regione che ho l’onore di governare, e soprattutto la gratitudine di tutti i calabresi che aspirano a un futuro libero da ogni condizionamento mafioso”.
“Liguria regione centrale per mafie” – “L’arresto a Genova del boss ndraghetista latitante Pasquale Bonavota dimostra, ancora una volta, la centralità della Liguria non solo nei traffici di droga nei porti, ma anche nelle trame organizzative della criminalità organizzata”. Così il presidente della commissione regionale antimafia della Liguria, Roberto Centi, nel commentare la notizia dell’arresto. “Stiamo parlando di un mafioso ricercato e inserito nella lista dei quattro latitanti di massima pericolosità ricercati dal programma speciale di ricerca del ministero dell’Interno – ricorda l’esponente della Lista Sansa – l’unico soggetto rimasto latitante a seguito dell’operazione Rinascita-Scott che il 19 dicembre 2019 aveva portato all’arresto di 334 persone ritenute appartenenti alle strutture ndranghetiste della provincia di Vibo Valentia. Indagine dirette dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri”. Oggi, prosegue Centi, “scopriamo che Bonavota si nascondeva in Liguria e che è stato arrestato mentre si trovava all’interno della cattedrale di San Lorenzo a Genova. La notizia, però, non deve sorprenderci. Già a gennaio, raccogliendo le indicazioni scritte nella relazione annuale della Dia, come commissione regionale Antimafia, avevo posto l’attenzione sui fortissimi interessi della cosca vibonese Bonavota sulle aziende edili nella zona tra Chiavari e Deiva Marina”. Infine, Centi ringrazia “le forze dell’ordine e la magistratura per il lavoro svolto. Un lavoro di cui troppo spesso non si parla, o se ne parla poco, ma che ha un valore enorme nella quotidiana lotta contro la criminalità organizzata”. IN ALTO IL VIDEO