Teverola, “pizzo di Pasqua”: arrestati Aldo Picca e Nicola Di Martino

di Redazione

Teverola (Caserta) – Sono accusati di estorsione aggravata Aldo Picca, 67 anni, e Nicola DI Martino, 52, arrestati sabato scorso dai carabinieri del nucleo investigativo di Caserta. – continua sotto –  

I due – il primo ex capozona del clan dei casalesi a Teverola, l’altro, alias “23”, considerato suo gregario e successore – avrebbero chiesto somme di denaro ad un farmacista e a un rivenditore di materiale elettrico della zona, a titolo di “regalo pasquale”. La prima estorsione sarebbe stata consumata, nel secondo caso tentata. L’arresto è stato convalidato lunedì dal gip Raffaele Coppola del Tribunale di Napoli Nord.

Condannato nel processo “Spartacus I” per associazione mafiosa, Aldo Picca, cognato di Giuseppe Quadrano, condannato all’ergastolo, fu uno dei protagonisti della faida di camorra in cui furono uccisi nel 1996, a Teverola, Giovanni Ciccarelli e Mario Tappino, presunti appartenenti al clan Quadrano-Picca, in guerra con altre famiglie dei casalesi per il controllo dell’area teverolese. Arrestato nel 2005, circa due anni e mezzo fa, nel dicembre 2020, ottenne la scarcerazione anticipata e finora era in stato di libertà.

Di Martino, invece, fu arrestato dai carabinieri il 18 marzo del 2013 insieme ad altre 18 persone, tutte ritenute appartenenti al gruppo camorristico del clan dei Casalesi. Tra le accuse a suo carico anche le intimidazioni nei confronti dell’ex sindaco di Teverola Biagio Lusini, datate 2010, la prima con il lancio di una testa di bufala nel cortile della sua abitazione, la seconda nella notte tra il 17 e 18 aprile di quell’anno, pochi giorni dopo la rielezione di Lusini a primo cittadino, ad opera dei fedelissimi del gruppo camorristico, che spararono colpi d’arma da fuoco contro il portone dell’abitazione del sindaco. Dopo la scarcerazione, nel luglio 2022 la Cassazione confermò per Di Martino la misura di sicurezza della casa lavoro.

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