I finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria, in stretta sinergia con la Sezione di Polizia giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura di Ascoli Piceno, hanno dato attuazione ad un decreto di sequestro preventivo anche per equivalente per oltre 4 milioni di euro. – continua sotto –
Nell’ambito dello stesso fascicolo processuale, nello scorso mese di febbraio, erano state eseguite 4 misure cautelari, di cui due in carcere, una agli arresti domiciliari e una misura interdittiva del divieto di esercizio della professione. Contestate le ipotesi di reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, autoriciclaggio, falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indebite compensazioni.
L’attività investigativa, anche di natura tecnica, svolta seguendo le puntuali direttive della Procura di Ascoli Piceno, ha raccolto consistenti elementi di prova riguardo un fraudolento meccanismo illecito, attuato ripetutamente mediante false operazioni di ristrutturazione edilizie e/o rifacimento delle facciate condominiali, la predisposizione di documentazione tecnico-amministrativa e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, allo scopo di maturare indebitamente crediti di imposta per importi milionari, da monetizzare attraverso successive operazioni di cessione comunicate all’Agenzia delle Entrate.
Dal monitoraggio degli edifici che sarebbero stati oggetto di lavori di ristrutturazione e già conclusi sulla carta, è emersa, invece, la materiale inesistenza dell’esecuzione degli stessi. Sulla base del quadro indiziario raccolto il Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso un Decreto di Sequestro Preventivo anche per equivalente del profitto del reato. – continua sotto –
I finanzieri del comando provinciale di Ascoli Piceno hanno provveduto a cautelare nei confronti dei 4 indagati, 22 immobili (siti nei comuni di San Benedetto del Tronto, Monteprandone e Monsampolo) di cui alcuni schermati con Trust, due autovetture, un autocarro, due moto, un orologio Rolex Datejust con indici in diamanti, arredamenti di pregio e disponibilità finanziarie. IN ALTO IL VIDEO