Aversa (Caserta) – Come utilizzare i beni comunali? Dopo l’ennesimo atto vandalico ai danni del restaurato Palazzo Rebursa l’interrogativo torna prepotente e, una volta di più, si impone a fronte della mancanza assoluta di una programmazione da parte dell’attuale amministrazione e, in verità, anche di quelle precedenti. – continua sotto –
A parte le proprietà regalate in comodato d’uso alla Chiesa o al Tribunale di Napoli Nord (quali che possano essere le valutazioni dei singoli sulla vicenda), quelle non utilizzate sono diventate o stanno per diventare ruderi, nonostante le centinaia di migliaia di euro (se non milioni) pesi per ristrutturarle e recuperarle ad un uso collettivo che on c’è stato e, visto l’andazzo, difficilmente ci sarà, pur scrutando l’orizzonte.
Il patrimonio comunale ha rappresentato da sempre il tallone di Achille delle amministrazioni comunali aversane che lo ha utilizzato solo per collezionare appalti per milioni di euro. Obiettivo il recupero di beni immobili che, poi, sono rimasti non solo desolatamente inutilizzati, ma anche vandalizzati da lavori che avrebbero dovuto riportarli agli antichi splendori. Esempio probante di quanto affermato (purtroppo sotto gli occhi di tutti) lo splendido complesso conventuale di San Domenico, un immobile che rappresenta una fetta di storia aversana per essere stato casa comunale, biblioteca e scuola. Un immobile artisticamente importante, ma letteralmente vandalizzato da lavori di restauro che lo hanno danneggiato irrimediabilmente per farlo diventare polo giudiziario. Una circostanza che non si è mai verificata, con l’ex casa comunale trasformata in una struttura, ad oggi, inutilizzabile. Eppure, siamo nel cuore del centro storico cittadino dove insiste un altro bene comunale, la Regia Pretura che, a quanto pare, sarà concessa al Tribunale di Napoli Nord. Stessa sorte toccherà alla ex Casa Mandamentale di via Saporito che dovrebbe ospitare i nuclei di polizia giudiziaria.
Confermata, invece, la destinazione a casa dello studente per quella che fu la Regia Scuola Media e, poi, la scuola Manzoni, dove sono ripresi i lavori di ristrutturazione a cura dell’ex Adisu, l’ente per il diritto allo studio della Regione Campania. Soldi sprecati anche per la ex chiesa dello Spirito Santo in piazza Domenico Cirillo, che doveva diventare sede della Fondazione Cimarosa (e chi mai l’ha vista) con tanto di sala auditorium. Per il momento siamo solo riusciti a far portare via il pavimento maiolicato del Settecento. – continua sotto –
Rischiamo, poi, di vedere andare perduto l’ex mattatoio comunale ora auditorium abbandonato e dedicato al giurista aversano Vincenzo Caianiello. La china intrapresa è preoccupante. Milioni stanziati per l’ex Casa del Fascio in via Roma, ma non si è capito cosa ospiterà una volta ristrutturata. Stessa situazione per Palazzo Orineti, l’ex Palazzo Pime, in via Drengot. Qui si sparla di una scuola di restauro, ma la sensazione è che ci si trovi di fronte allo stesso film già visto per Palazzo Rebursa, dal quale siamo partiti. In quest’ultimo edificio doveva sorgere il museo dell’illegalità, ossia di quei reperti archeologici trafugati e recuperati dalle forze dell’ordine in custodia presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ma l’idea sembra essere tramontata, anche se il sindaco ci crede ancora. L’idea potrebbe essere quella di darlo in locazione, tramite regolare gara, per un b&b e non è affatto una provocazione. In attesa di una programmazione seria, sarebbe anche meglio non buttare via milioni di euro.