Aversa (Caserta) – La maggioranza guidata dal sindaco Alfonso Golia si ricompatta in aula e con i suoi 12 consiglieri e il sindaco riesce a tenere un Consiglio comunale sino a quando uno dei suoi consiglieri, Maria Luisa D’Alterio, non è costretta ad abbandonare la seduta per motivi personali e allora il consesso si scioglie. Uno svolgimento nervoso con picchi di polemiche tra maggioranza e opposizione che hanno registrato anche offese personali. – continua sotto –
Significativo lo scontro tra l’ex parlamentare Paolo Santulli, attualmente consigliere comunale Dem di opposizione, e il presidente del Consiglio comunale, ex 5 Stelle, Roberto Romano. Nutrito l’ordine del giorno anche a causa dell’ultima seduta andata deserta per mancanza del numero legale richiesto. A far precipitare la situazione la proposta di concessione in comodato d’uso gratuito alla Regione Campania di un immobile di proprietà comunale in via De Chiara per adibirlo a Centro per l’Impiego, oggi ospitato in locali assolutamente inidonei in via Pommella, che creano non pochi disagi sia agli addetti ai lavori che all’utenza che è costretta a rivolgersi agli sportelli dell’ufficio. Le opposizioni, con Giuseppe Stabile, Gianluca Golia, Alfonso Oliva ed Eugenia D’Angelo, hanno stigmatizzato quello che sarebbe stato l’ennesimo “regalo” di beni comunali. Ad un certo punto, è stata chiesta la verifica del numero legale e la (impalpabile) maggioranza è stata costretta a prendere atto di non essere tale.
Rispetto alla precedente seduta andata deserta, in vista dell’approvazione del bilancio preventivo per il 2023 (che dovrebbe essere approvato per il 31 maggio, ma, oramai, non si riuscirà ad onorare la scadenza, finendo in diffida prefettizia), il parlamentino cittadino ha approvato le tariffe di Tari ed Imu oltre che l’aliquota dell’addizionale comunale dell’Irpef e la modifica del regolamento per la disciplina della tassa rifiuti nel rispetto dell’adeguamento al testo unico della qualità Arera (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente).
«Per la Tari – ha dichiarato l’assessora alle Finanze e Tributi, Francesca Sagliocco – vi è stata la rielaborazione delle tariffe sulla base del Pef (piano economico-finanziario) relativo all’anno 2023 validato dall’Eda (Ente d’Ambito). Le relative tariffe sono rimaste pressoché immutate anche se il Pef è più elevato perché sono state inserite ulteriori attività commerciali e privati che non c’erano in precedenza. A questi nuovi contribuenti saranno richiesti anche gli arretrati. Insomma, questi accertamenti, ampliando la platea, pur aumentando la spesa prevista dal Pef, consentiranno di mantenere praticamente immutate le tariffe Tari. Immutate anche le aliquote di Imu e dell’addizionale comunale Irpef». – continua sotto –
Per l’amministrazione sono intervenuti gli assessori alle Finanze Francesca Sagliocco e quello all’Ambiente, Elena Caterino. A votare contro i consiglieri comunali di opposizione con interventi di Paolo Santulli, Luigi Dello Vicario e Giuseppe Stabile. In particolare, quest’ultimo ha evidenziato che la proposta di delibera del regolamento della Tari non era sottoscritta dal dirigente di settore per cui non poteva essere approvata così com’era, provocando una delle diverse sospensioni che hanno caratterizzato la seduta di ieri.
Sull’abbandono dell’aula da parte di Maria Vittoria D’Alterio, quest’ultima ha tenuto a precisare: «Credo sia doveroso fare una precisazione circa gli avvenimenti di ieri in Consiglio comunale, data la narrazione distorta che sto leggendo. Ieri, proprio per tenere fede all’impegno preso verso la cittadinanza, ho presieduto al Consiglio comunale nonostante avessi problemi legati alla salute di mia figlia neonata. Avendo la necessità di tornare da mia figlia quanto prima. Si è deciso di dare precedenza ai provvedimenti in scadenza il 31 maggio e si è proceduto alle votazioni invertendo l’ordine del giorno, al solo scopo di non procrastinare su temi importanti. Ho lasciato il consiglio comunale con la rassicurazione da parte dell’opposizione che sarebbe stato mantenuto il numero legale per discutere gli altri punti all’ordine del giorno. La parola data non è stata ovviamente mantenuta, anzi si è preferito strumentalizzare la situazione per rendere alla cittadinanza una visione distorta di quanto accaduto». IN ALTO IL VIDEO DEL CONSIGLIO