Carinaro (Caserta) – Stefano Masi inaugura la sua videorubrica on line, sulla pagina Fb “Tribuna Politica Carinarese”, e sferra un nuovo attacco al consigliere Mario Moretti col quale, di recente, ha ingaggiato un botta e risposta in particolare sulla situazione del cimitero comunale. – continua sotto –
“A Carinaro è vietato morire”, si intitolava l’ultimo intervento di Masi in riferimento ai lavori per il nuovo cimitero. “Lavori – spiega il consigliere comunale indipendente – cominciati in prossimità della scorsa estate e che dovevano terminare entro tre mesi. Ebbene, siamo a maggio e i lavori non sono ancora completati. Al di là di vicende relative all’aggiudicazione della gara che interesseranno la magistratura, quello che mi preme sottolineare in questo momento è che ci sono famiglie di Carinaro che hanno versato gli oneri per l’assegnazione dei suoli e realizzato con fatica e sacrificio le cappelle cimiteriali ma non le possono utilizzare perché i lavori non si sono conclusi. Quindi, il Comune non ha fatto la propria parte”. Anche sui loculi, Masi sostiene: “Sono terminati e non ce ne sono più a disposizione”.
“La verità – sottolinea il consigliere – è che l’amministrazione Affinito e il suo delegato Moretti, concentrati su altre questioni, sono finora rimasti a guardare e hanno campato di rendita su quanto realizzato in precedenza dall’amministrazione Masi”. Altra questione: “Manca una ditta incaricata per gestire servizi fondamentali, come quello di estumulazione e ciò per gli interessati, considerando che quest’ultimo servizio non può avvenire di estate, comporterà probabilmente attese fino al prossimo autunno per i cittadini interessati”. “Senza dimenticare – aggiunge – l’assenza di manutenzione generale nella parte vecchia del cimitero. In quattro anni c’è stato solo l‘acquisto dei fiori nelle feste comandate e ciò lo si deve solo alla solerzia dei dipendenti cimiteriali”.
Insomma, un cimitero “abbandonato a se stesso”, sostiene Masi che chiama in causa Moretti: “Nonostante questa situazione, il consigliere Moretti non solo non si è dimesso ma non ha nemmeno motivato nel merito. Si è però espresso con un volantino fondato sul dileggio personale”. Proprio in merito alle accuse rifilategli in quel volantino, Masi risponde: “Sono stato definito un ‘galoppino del politico di turno’ e un ‘sistemato’ da qualcuno in un gruppo di lavoro che si occupa della dimissione della centrale del Garigliano. Sul primo punto ribadisco di essere tesserato da tempo al Pd, a differenza di altri che dalla partecipazione a convention di candidati del centrodestra sono passati nel centrosinistra, e non sono da escludere loro passaggi a ritroso. Inoltre, il sottoscritto è un avvocato specializzato in diritto pubblico e, pertanto, è del tutto evidente che io possa prestare opera professionale in tale ambito. Tra l’altro quell’incarico mi è stato conferito nel 2019 dal Ministero dell’Ambiente e non da Enti strumentali presso i quali il Comune di Carinaro esercita una qualche influenza come socio o consorziato, come accaduto invece al socio del consigliere Moretti che ha ricevuto più di un incarico dal consorzio Asi”. – continua sotto –
“Sul fatto che la gente si annoi dal mio chiacchiericcio e dalla mia megalomania – continua Masi – mi limito solo a fare presente ai cittadini che Moretti in quattro anni, come vicesindaco e assessore, è costato alla comunità circa 40mila euro, quindi mi sarei aspettato che lui rispondesse a dovere sulle istanze che ho avanzato e sulle accuse di immobilismo, smentendole con i fatti. Invece è sceso solo su offese e giudizi personali”. Masi chiude lancia il guanto di sfida a Moretti, invitandolo ad un confronto pubblico. IN ALTO IL VIDEO